Alla scoperta delle cascate "U uattanniere" che alimentavano gli opifici
sanfelesi
Dal cuore dell'Appennino Lucano
sgorga il Torrente Bradano che confluisce nella fiumara di Atella e poi nel
fiume Ofanto-Mare Adriatico. Il corso d'acqua attraversa il territorio del
comune di San Fele, in provincia di Potenza, sul quale si trova costretto ad
affrontare numerosi dislivelli creando una serie di affascinanti salti di quota
che danno vita al sistema delle Cascate di San Fele. Le cascate prendono il
nome di “U uattenniere” termine dialettale col quale si definisce la
"Gualchiera", un macchinario utilizzato negli antichi opifici della
zona, edificati nel tempo proprio a ridosso delle cascate per sfruttare la
forza dell'acqua che, tuffandosi, metteva in funzione delle pale che
azionavano, a loro volta, dei magli che battevano la lana tessuta. Questa
tecnica di lavorazione consentiva di ottenere panni più resistenti pronti per
le lavorazioni successive.
L'acqua, qui, è sempre stata un
bene prezioso del quale gli abitanti si avvalevano anche per far funzionare gli
antichi mulini che punteggiavano la zona e dei quali è ancora possibile
ammirare le vestigia a testimonianza dell'operosità dei cittadini sanfelesi.
Chi desidera ripercorrere la storia di questi splendidi territori, scoprire il
profondo legame tra i suoi abitanti e le acqua che lo solcano ed ammirare lo
spettacolo dei magnifici salti che compiono le Cascate di San Fele, può godere
dell'opportunità di concedersi diversi interessanti trekking lungo il corso del
torrente Bradano. Grazie all'impegno profuso dal Comune di San Fele, infatti,
il sito è stato completamente riqualificato e riportato al suo antico splendore
e può essere piacevolmente esplorato attraverso numerosi percorsi
escursionistici dalle caratteristiche differenti che si adattano ad ogni
livello di allenamento.
L'itinerario totale si dipana per
ben 8 chilometri ed è suddiviso in differenti percorsi. Il percorso "La
Pineta" che, in circa 20 minuti di cammino, costeggia il torrente Bradano,
mostra una serie di opere di sistemazione idraulica realizzate tra gli anni '50
e '60 tra cui briglie in cemento, gabbioni in pietra e i ruderi di un antico
mulino. Il percorso "U Urtone" si dipana per circa un chilometro ed è
uno dei due itinerari che hanno accesso dal paese di San Fele per giungere alle
cascate. "Il Paradiso", invece, costeggia per 300 metri le placide
acque che si tuffano riducendosi, però, nella stagione estiva, ad un pozzo
profondo più di 6 metri. Occorrono, invece, circa quattro ore di cammino per
percorrere i 4 chilometri del secondo itinerario che parte dal paese di San Fele.
Si chiama "Il Ponte" e prende il nome dal passaggio su un ponte
edificato negli anni '20 realizzato per creare un collegamento veloce tra la
montagna e il paese.
Bastano, invece, pochi minuti per
ultimare il percorso "Le Gemelle" che prende il nome dalle cascate
che consente di ammirare. Si tratta di due salti compiuti dai torrenti Bradano
ed Acquafredda che si incontrano facendo confluire le proprie acque in un
placido laghetto. Seguendo, infine, il percorso "Fosso d'Anna", al
quale si accede attraverso un sentiero nel bosco, camminando per circa un
chilometro si possono ammirare alcuni dei vivaci salti compiuti dalla Cascate
di San Fele in un susseguirsi di suggestivi scenari immersi nella natura
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