Visualizzazioni totali

venerdì 27 dicembre 2019

Eliminazione barriere architettoniche, oltre 3 milioni di euro ai Comuni

BARRIERE ARCHITETTONICHE:-ACCESSIBILITA' DEI LUOGHI DI CULTO - GARANTIRE A TUTTI LA PARTECIPAZIONE ALLA FUNZIONE RELIGIOSA

Fondi ai Comuni per l’eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici privati. Ammontano complessivamente a oltre 3 milioni di euro i contributi messi a disposizione dalla giunta regionale per venire incontro alle difficoltà che i cittadini con problemi di deambulazione incontrano per entrare nelle proprie abitazioni. La delibera, approvata dal governo Bardi su proposta dell’assessore all’Ambiente ed Energia, Gianni Rosa, indica i Comuni destinatari dei finanziamenti di cui beneficeranno i privati.
“La rimozione delle barriere architettoniche è un atto di civiltà. I finanziamenti concessi dallo Stato, però, non bastano a coprire – – commenta l’assessore Rosa – tutte le richieste. Con i contributi concessi per il 2019 riusciremo a soddisfare le domande presentate ai Comuni dal 2016 al 2018 da persone alle quali è stata riconosciuta l’invalidità totale. Il governo regionale si adopererà per migliorare la condizioni delle persone disabili, a partire proprio dall’accessibilità degli edifici”.
I Comuni interessati sono Armento, Avigliano, Baragiano, Barile, Bella, Bernalda, Brienza, Brindisi di Montagna, Carbone, Castelluccio Inferiore, Castelmezzano, Castelsaraceno, Castronuovo, Colobraro, Episcopia, Ferrandina, Genzano di Lucania, Grassano, Grottole, Irsina, Lagonegro, Latronico, Lavello, Marsico Nuovo, Marsicovetere, Matera, Melfi, Miglionico, Missanello, Moliterno, Montalbano Jonico, Montemilone, Montemurro, Nova Siri, Oppido Lucano, Paterno, Pescopagano, Pietragalla, Pisticci, Policoro, Pomarico, Potenza, Rapolla, Ripacandida, Rotonda, Rotondella, San Costantino Albanese, San Fele, San Martino d’Agri, San Paolo Albanese, San Severino Lucano, Sant’Angelo Le Fratte, Sant’Arcangelo, Savoia di Lucania, Scanzano Jonico, Senise, Tolve, Trecchina, Tricarico, Tursi, Venosa e Viggianello.

PER SAPERNE DI PIU',CLICCA QUI

giovedì 19 dicembre 2019

domenica 15 dicembre 2019

C’è molto di Basilicata nell’ultimo Rapporto Censis. Rimpicciolita, invecchiata, con pochi giovani e pochissime nascite


Quel che vale per il Paese vale ancor più per la Basilicata. Rimpicciolita, invecchiata, con pochi giovani e pochissime nascite. E con la complicazione di un’emigrazione giovanile qualificata che guardiamo attoniti e rassegnati
Il Censis registra un sentimento di incertezza, dopo il rancore e la cattiveria nella psicologia collettiva del Paese. Insieme alla disillusione, lo stress esistenziale e l’ansia originano gli elementi di “chimica del sociale” nelle pieghe della società che si trasformano in sfiducia. Le prospezioni, le indagini del Censis hanno colto questi tratti della sovrastruttura della realtà italiana, avanti agli eccezionali cambiamenti epocali, veloci e repentini. Senza una prospettiva di una svolta nelle tante criticità del vivere e lavorare ed in un contesto povero di suggestioni politiche ed ideali forti, gli italiani con il “furore di vivere” si sono ripiegati tenacemente nei loro stratagemmi individuali. Attraverso questi hanno arginato gli aspetti più crudeli e più pericolosi di un imminente crollo, impigliati comunque in un declino strutturale, testimoniato dai ruvidi numeri di una congiuntura economica avversa, per le famiglie, le classi e le generazioni. Specie al Sud e in Basilicata. Si pensi a quel drammatico fenomeno di occupazione in crescita apparente che conserva nella pancia il bluff della precarietà, del tempo parziale e delle ore lavorate in meno. Tuttavia sono diversi i contrafforti che a dispetto della crisi gli strati sociali più larghi hanno messo in atto per frenare lo sgretolamento, per tentare un cambio di direzione. Censis descrive con efficacia la “ricostruzione di alcune piastre di sostegno” per restituire spazio al futuro. Tra queste innanzitutto una ritrovata vocazione industriale del nostro Paese, il ritorno alla fabbrica come luogo di sviluppo e innovazione che esprime ancora un’idea forte di qualità e di capacità competitiva seppur nel quadro della crisi dell’economia. Quanto è vero questo aspetto per la regione che si riscopre a radicamento industriale. Alcune aree del nostro Paese, dal triangolo industriale Lombardia-Veneto-Emilia Romagna alla fascia dorsale dell’Adriatico, registrano poi un tasso di crescita del prodotto interno e dei consumi paragonabili alle migliori regione europee. Una riaffermazione della base geografica dello sviluppo che, seppure limitata ad alcune regioni, segnala che l’appartenenza territoriale ridona vigore alla crescita. Una terza piastra di sostegno è l’attenzione verso i problemi climatici e la tutela dell’ambiente (naturale e costruito), l’idea quindi di un’economia circolare, capace di consumare ma al tempo stesso di rigenerarsi e rigenerare, conferendo una prospettiva futura alle nuove generazioni. Altra piastra di sostegno è il risparmio privato, sempre più una sorta di assicurazione per il futuro, che ha permesso una sostanziale tenuta sociale a fronte di risorse pubbliche sempre meno adeguate e meno efficienti. Nella regione Banca d’Italia ricorda che cresce il risparmio con progressione evidente. Si palesa inoltre un atteggiamento di maggiore fiducia nella dimensione europea, nelle sue istituzioni e nella capacità che essa ha di promozione dello sviluppo. Accanto a queste piastre strutturali vi sono anche degli appigli temporanei,“dei muretti di pietra a secco”, piccoli rinforzi che la cultura contadina nel nostro Paese ha costruito nel tentativo di arginare lo scivolamento verso il basso del terreno che non fanno struttura ma danno sostegno. Sono muretti a secco la fitta rete di incubatori e acceleratori di imprese innovative nei quali diverse migliaia di giovani tentano una esperienza imprenditoriale; alcune nicchie tecnologiche di piccole imprese che riescono a fare sviluppo, innovazione, tecnologia e a trovare risultati straordinari; e anche i tanti festival, sagre, eventi culturali di ogni genere e scopo,  sono esempi di come oggi si cerca di resistere e al contempo di guardare in avanti, restituendo alla società una visione di futuro. Sul piano politico il decennio non può dirsi concluso. La politica ha mostrato negli ultimi anni una difficoltà ad assumere decisioni che producano gli effetti auspicati. Rinunciando al suo ruolo di decisore la politica ha fallito, ha cioè smarrito se stessa. Tante, troppe risorse strutturali solo elencate, annunciate e non decise, avviate: la scuola, la giustizia, una nuova riforma sanitaria, senza dire quelle fallimentari nella regione. Lo scenario è pietoso. Nulla per contenere il flusso migratorio, nulla per il digitale, poco per le infrastrutture di rete, per non parlare dei ritardi e del mancato presidio decisionale sui trasporti, i servizi idrici e l’assetto agroindustriale. Non per aver scelto ma per non a>verlo fatto, la sfera politica non ha posto lo sguardo in avanti. Eppure l’indagine Censis rileva che una buona politica avrebbe ancora spazio. Se mettesse al centro i temi disoccupazione, situazione economica, debito pubblico, tassazione e meno, immigrazione, terrorismo, ect. Una speranza, qualcosa di “terzo” può derivare dallo sguardo nuovo del sindacato, lungo un tragitto unitario, aperto al contributo di chi può concorrere ad una governance diversa della regione, con una marcata coloritura libera, sociale di movimento più che di istituzione. E con il pacato “nascondimento” di metodi e figure di potere coeve ad altri tempi. Per “cantare un canto nuovo”. Magari un cammino del popolo lucano, della sabbia, delle formiche, quello dello “stato nascente”, dei momenti di cambiamento dei grandi cicli e di quelli più modesti della storia.
Giancarlo Vainieri- Sofia R. Di Pierro (Centro Studi Sociali e del Lavoro)

sabato 23 novembre 2019

Terremoto 1980: “La Basilicata non dimentica”, l’intervento del presidente Bardi


Il presidente della regione nel 39esimo anniversario del terremoto che,nel 1980 ,colpì l.irpinia e la Basilicata

“Solidarietà, prevenzione, sicurezza. La Basilicata non dimentica. È innanzitutto un impegno morale ricordare le vittime del 23 novembre 1980, di quegli attimi interminabili che seminarono morte e distruzione in tanti Comuni lucani. Non c’era la protezione civile, che nacque proprio a seguito di quel tragico evento, ma centinaia di volontari accorsero da tutta l’Italia per scavare fra le macerie. Uomini dell’esercito e delle forze dell’ordine innanzitutto, ma insieme a loro tante persone comuni e soprattutto tantissimi giovani che hanno insegnato a tutti il valore della solidarietà. Ancora oggi, a 39 anni di distanza, a loro va il nostro ringraziamento.

In questi lunghi anni abbiamo imparato molte cose. La prima è proprio il valore della solidarietà, che fa parte dell’identità dei lucani, un popolo geloso delle proprie tradizioni e sempre disponibile all’ascolto e al confronto. Un popolo che in tante occasioni ha saputo ricambiare con generosità l’aiuto ricevuto in quella occasione e che tuttora sui quei valori basa il proprio senso di comunità.
La ricostruzione è stata una vicenda lunga e complessa. Ancora nei centri storici dei nostri paesi permangono vive le ferite di quella tragedia che una ricostruzione mai pienamente attuata ha lasciato lì a imperitura memoria.
Come pure quella promessa di sviluppo che non fu mai pienamente mantenuta. Se il post terremoto ci ha lasciato realtà importanti come l’Università degli Studi, non possiamo dimenticare i capannoni abbandonati, in alcuni casi ancor prima di essere inaugurati, e le difficoltà registrate nelle politiche di sviluppo, che hanno segnato i limiti di una classe dirigente.
La Basilicata comunque è andata avanti, e proprio nella sua Università sono cresciute competenze e professionalità rilevanti nel campo della prevenzione antisismica. Un patrimonio che va valorizzato perché, in Basilicata come anche nel resto del Paese, oggi sono ancora troppi gli edifici pubblici e privati da mettere in sicurezza. E questo è uno degli obiettivi che siamo impegnati a realizzare in questa legislatura.
La sicurezza dei cittadini lucani è un valore imprescindibile per il governo regionale che mi onoro di presiedere. E se un insegnamento dobbiamo trarre dalla vicenda del terremoto del 23 novembre 1980 è proprio questo: gli eventi naturali, come abbiamo visto di recente anche in Basilicata, con le alluvioni che hanno interessato Matera e il Metapontino, non possono essere evitati. Ma attraverso adeguati interventi di prevenzione è possibile mitigarne i danni.
Nei prossimi anni questo tema sarà al centro del dibattito e delle scelte che le istituzioni ad ogni livello, da quelle locali a quelle sovranazionali, saranno chiamate ad affrontare. Noi non ci faremo trovare impreparati”.

giovedì 21 novembre 2019

Andamento demografico di San Fele dal 1600 ad oggi


Dall'opuscolo "La macchina del tempo" siamo andati alla ricerca dell'andamento demografico di San Fele dal 1600 ad oggi :
1656: 2795 abitanti
1668: 2853 abitanti
1735: 3200 abitanti
1795: 5800 abitanti
1812: 6692 abitanti
1828: 7520 abitanti
1852: 8560 abitanti
1881: 9704 abitanti
1900: 11448 abitanti , ma dimenticando i tanti emigrati, tant'è che solo un anno dopo le autorità chiedevano l'aggiornamento alle residenze effettive.
1901: 6295 abitanti
1951: 7933 abitanti
1959: 8074 abitanti
1980: 6030 abitanti
2012: 3157 abitanti
2019 : ?????
Il dato spaventoso è quello tra il 1980 e il 2012. Nel giro di 30 anni la popolazione sanfelese si è quasi dimezzata... Di sicuro il paese è morfologicamente "scomodo" ed è ripartito il forte flusso di giovani che emigrano verso il nord italia e le capitali europee

venerdì 25 ottobre 2019

GABRIELE e DONATO FAGGELLA MAGISTRATI DI ANTICA TEMPLA ROMANA



FAGGELLA, Gabriele. - Nacque a San Fele (Potenza) il 28 ag. 1856 da Gabriele e Alfonsa Marraffino in un gruppo familiare che sarà ricco di personalità considerevoli: dei fratelli Donato e Manlio, entrambi più giovani del F., il primo, anch'egli magistrato, sarà senatore dal 1929, mentre il secondo seguirà la carriera accademica come grecista. Il F. si laureò in giurisprudenza all'università di Napoli nel 1879 ed esercitò per qualche anno come avvocato a Potenza. La temperie dell'ateneo napoletano lo permeò profondamente, avvicinandolo una volta per sempre alla pandettistica, a quella cultura giuridica tedesca della quale il F. sarà sempre attento osservatore e al diritto romano, che gli farà da costante punto di riferimento nella riflessione: la seconda edizione della più nota fra le sue opere, I periodi precontrattuali e la responsabilità precontrattuale (Roma 1918), sarà infatti dedicata a Carlo Fadda. Nell'89 il F. superò brillantemente gli esami da pretore, senza però prendere servizio a causa di vicende familiari. Tre anni dopo entrò come giudice presso il tribunale di Roma, dove rimase fino al 1899. 

giovedì 24 ottobre 2019

SAN FELE: la valle delle vigne





da "il mondo della memoria" della mia infanzia.

... una valle solcata dal torrente Bradanellc, cosparsa di vigneti, di piccole dimensioni, arricchiti da alberi da frutta(ciliegi, fichi, noci, noccioli, gelsi,etc.)..punteggiata da qualche "casino" e da piccoli rifugi per potersi riparare da eventuali calamità atmosferiche. Le viti non erano disposte in filari, ma in gruppi di tre-quattro e sorrette da canne conficcate nel terreno Erano tantissimi i possessori, che producevano vino solo per il fabbisogno familiare e se la vendemmia era stata ricca abbondante, il vino in esubero veniva venduto
nelle proprie cantine facendo bandire "frasca nova, votta nova alla cantina di...... 
Mi ricordo del tempo della vendemmia a cui ho partecipato invitato da qualche amico. 
L'uva veniva staccata e deposta in piccoli tini che venivano poi trasportati al paese con gli asini . l'uva veniva versata nelle "tenazze" per essere pigiata..... 
Nelle strade del paese si diffondeva un odore di mosto che lasciava intravedere dopo la sedimentazione un vino cristallino, frizzante, maestoso, inebriante.
Dopo la vendemmia, il "saccheggio", la valle si tingeva di caleidoscopici gradazioni di colori creando uno spettacolare gioco fantasmagorico, magico, religioso che lasciava intravedre l'intervento di un grande pittore: il Dio dell'universo


martedì 22 ottobre 2019

venerdì 11 ottobre 2019

CELEBRAZIONE SS MESSA


SI TERRA’ DOMENICA  13 OTTOBRE  ALLE ORE 18,00
NELLA PARROCCHIA S.GREGORIO MAGNO
VIA SETTALA 25 MILANO
UNA MESSA IN SUFFRAGIO DI
CATERINA DILEO  VEDOVA DONOFRIO

(1922-2019)

La Voce Dei Senior: CELEBRAZIONE SS MESSA: SI TERRA’ DOMENICA  13 OTTOBRE  ALLE ORE 18,00 NELLA PARROCCHIA S.GREGORIO MAGNO VIA SETTALA 25 MILANO UNA MESSA IN SUFFRAGIO D...

venerdì 20 settembre 2019

Il Codice del Terzo settore è legge. Cosa cambia con il grande “riordino”



Pubblicato in GU il decreto legislativo ( DECRETO 4 luglio 2019 ) più corposo tra quelli previsti dalla riforma. Ma avrà bisogno di ben 20 decreti ministeriali per funzionare. In un solo testo tutti gli “Enti del Terzo settore” e le “attività di interesse generale” che dovranno svolgere. Con i relativi obblighi e vantaggi
Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, è in vigore da oggi il Codice del Terzo settore. Si tratta del decreto legislativo più corposo (104 articoli) tra i cinque emanati dopo la legge delega per la riforma del Terzo settore (106/2016). E avrà bisogno a sua volta, entro il prossimo anno, di ben 20 decreti ministeriali perché funzioni, nella pratica, tutto quanto previsto.
La parola riordino, usata più volte anche dal sottosegretario Luigi Bobba, “padre” della riforma, è la più appropriata per indicare lo scopo principale del Codice. Tre esempi sono sufficienti a farne comprendere la portata.
PRIMO: vengono abrogate diverse normative, tra cui due leggi storiche come quella sul volontariato (266/91) e quella sulle associazioni di promozione sociale (383/2000), oltre che buona parte della “legge sulle Onlus” (460/97).
SECONDO: vengono raggruppati in un solo testo tutte le tipologie di quelli che da ora in poi si dovranno chiamare Enti del Terzo settore (Ets). Ecco le sette nuove tipologie: organizzazioni di volontariato (che dovranno aggiungere Odv alla loro denominazione); associazioni di promozione sociale (Aps); imprese sociali (incluse le attuali cooperative sociali), per le quali si rimanda a un decreto legislativo a parte; enti filantropici; reti associative; società di mutuo soccorso; altri enti (associazioni riconosciute e non, fondazioni, enti di carattere privato senza scopo di lucro diversi dalle società).
Restano dunque fuori dal nuovo universo degli Ets, tra gli altri: le amministrazioni pubbliche, le fondazioni di origine bancaria, i partiti, i sindacati, le associazioni professionali, di categoria e di datori di lavoro. Mentre per gli enti religiosi il Codice si applicherà limitatamente alle attività di interesse generale di cui all’esempio successivo.
Gli Enti del Terzo settore saranno obbligati, per definirsi tali, all’iscrizione al Registro unico nazionale del Terzo settore (già denominato Runts...), che farà quindi pulizia dei vari elenchi oggi esistenti. Il Registro avrà sede presso il ministero delle Politiche sociali, ma sarà gestito e aggiornato a livello regionale. Viene infine costituito, presso lo stesso ministero, il Consiglio nazionale del Terzo settore, nuovo organismo di una trentina di componenti (senza alcun compenso) che sarà tra l’altro l’organo consultivo per l’armonizzazione legislativa dell’intera materia.
TERZO: vengono definite in un unico elenco riportato all’articolo 5 le “attività di interesse generale per il perseguimento, senza scopo di lucro, di finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale” che “in via esclusiva o principale” sono esercitati dagli Enti del Terzo settore. Si tratta di un elenco, dichiaratamente aggiornabile, che “riordina” appunto le attività consuete del non profit (dalla sanità all’assistenza, dall’istruzione all’ambiente) e ne aggiunge alcune emerse negli ultimi anni (housing, agricoltura sociale, legalità, commercio equo ecc.).
Gli Ets, con l’iscrizione al registro, saranno tenuti al rispetto di vari obblighi riguardanti la democrazia interna, la trasparenza nei bilanci, i rapporti di lavoro e i relativi stipendi, l’assicurazione dei volontari, la destinazione degli eventuali utili.
Ma potranno accedere anche a una serie di esenzioni e vantaggi economici previsti dalla riforma: circa 200 milioni nei prossimi tre anni sotto forma, ad esempio, di incentivi fiscali maggiorati (per le associazioni, per i donatori e per gli investitori nelle imprese sociali), di risorse del nuovo Fondo progetti innovativi, di lancio dei “Social bonus” e dei “Titoli di solidarietà”.
Senza contare che diventano per la prima volta esplicite in una legge alcune indicazioni alle pubbliche amministrazioni: come cedere senza oneri alle associazioni beni mobili o immobili per manifestazioni, o in comodato gratuito come sedi o a canone agevolato per la riqualificazione; o incentivare la cultura del volontariato (soprattutto nelle scuole): o infine coinvolgere gli Ets sia nella programmazione che nella gestione di servizi sociali, nel caso di Odv e Aps, “se più favorevoli rispetto al ricorso al mercato”.
Una parte consistente del Codice (sei articoli, dal 61 al 66, pari al 14% dell’estensione del testo) è dedicata ai Centri di servizio per il volontariato (C.S.V), interessati da una profonda revisione in chiave evolutiva che ne riconosce le funzioni svolte nei primi 20 anni della loro esistenza e le adegua al nuovo scenario. A cominciare dall’allargamento della platea a cui i CSV dovranno prestare servizi, che coinciderà con tutti i “volontari negli Enti del Terzo settore”, e non più solo con quelli delle organizzazioni di volontariato definite dalla legge 266/91 (anche se in realtà era già cospicua la quota di realtà del terzo settore “servite” in questi anni).
I Centri – che dovranno essere di nuovo accreditati – verranno governati da un inedito Organismo nazionale di controllo (Onc) e dalle sue articolazioni territoriali (Otc), le cui maggioranze saranno detenute dalle fondazioni di origine bancaria. Sarà inoltre ridotto il numero complessivo dei Centri in riferimento ad alcuni parametri territoriali. Nella governance dei CSV potranno entrare tutti gli Ets (secondo il cosiddetto principio delle “porte aperte”), lasciando però al volontariato la maggioranza nelle assemblee. Saranno previsti nuovi criteri di incompatibilità tra la carica di presidente di un CSV e altre cariche, ad esempio ministro, parlamentare, assessore o consigliere regionale o di comuni oltre i 15 mila abitanti. I CSV, insieme alle Reti associative nazionali, potranno essere autorizzati dal ministero delle Politiche sociali all’“autocontrollo degli Enti del Terzo settore”. Viene infine centralizzato e ripartito a livello nazionale il fondo per il funzionamento dei CSV, che continuerà ad essere alimentato da una parte degli utili delle fondazioni di origine bancaria e da un credito di imposta fino a 10 milioni, a regime, che queste ultime si vedranno riconoscere ogni anno.
PER SAPERNE DI PIU',CLICCA ,QUI

martedì 10 settembre 2019

Basilicata, 10 comuni ad alto rischio Radon

Sono dieci, in particolare, i comuni in cui esiste un rischio elevato con valori superiori a 400 becquerel per metro cubo. Si tratta di Maratea, Lagonegro, Marsicovetere, Sant’Angelo le Fratte, San Fele, Rotondella, Stigliano, Campomaggiore, Rionero e Forenza.


Rilevati valori oltre 400 becquerel/mc superiori a quelli dettati dalla direttiva Ue

Un tema ancora poco conosciuto quello dei rischi per la salute legati al gas radon. Dopo l’allarme di Lagonegro si accentua la sensibilità di enti scolastici e genitori verso gli ipotetici pericoli per la contaminazione radioattiva, seppur di bassa intensità. E in attesa delle «raccomandazioni» e della road map che varerà la Regione, viene rivalutata con attenzione un’in - dagine dell’Arpab avviata nell’autunno del 2013 e conclusa nel mese di luglio del 2018 relativa ad analisi eseguite in tutti i comuni lucani. La normativa che vige al momento in Italia è quella del decreto legislativo 241 del 2000 in cui i valori raccomandati sono di 500 becquerel a metro cubo, in contrasto con la direttiva europea in vigore già dal 2014 (ma non ancora recepita nel nostro Paese) la quale prevede che la soglia di esposizione al radon non dovrebbe superare i 300 becquerel per metro cubo. Ancora più restrittiva l’Organizzazione mondiale della sanità che stabilisce un valore non superiore a 100 becquerel per metro cubo. Lo studio dell’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente mostra come nel 70 per cento dei comuni lucani le concentrazioni di radon sono sempre inferiori ai 200 becquerel per metro cubo, nonostante in alcuni casi sono state esaminate molte scuole (come per esempio a Potenza dove le misurazioni di radon hanno riguardato 15 edifici scolastici).

Segue un gruppo di comuni che corrisponde al 14 per cento dove si superano i 200 becquerel per metro cubo. Tra questi comuni figura Matera dove i valori più alti sono stati rilevati nella zona dei Sassi. Nel restante 16 per cento dei comuni sono stati rilevati valori superiori a 300 becquerel per metro cubo, e in circa la metà di questi comuni si superano anche i 400 becquerel a metro cubo. Le zone calde , dal punto di vista del radon, sono il Lagonegrese, una parte della Val d’Agri e del Vulture–Melfese e alcune aree dell’entroterra materano. Sono dieci, in particolare, i comuni in cui esiste un rischio elevato con valori superiori a 400 becquerel per metro cubo. Si tratta di Maratea, Lagonegro, Marsicovetere, Sant’Angelo le Fratte, San Fele, Rotondella, Stigliano, Campomaggiore, Rionero e Forenza. In una parte di questi comuni sono state trovate strutture scolastiche in cui la media annuale di concentrazione del radon ha superato il valore soglia di 500 becquerel per metro cubo, motivo per cui è stato notificato l’obbligo di eseguire i necessari interventi di risanamento nell’arco dei tre anni successivi all’esito delle analisi. L’indagine dell’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente ha coperto tutti i 131 comuni della Basilicata, interessando 268 edifici scolastici e 32 luoghi di lavoro, per un totale di 300 strutture. In ogni territorio comunale sono state generalmente esaminate almeno il 50 per cento delle scuole esistenti, dando priorità alle scuole dell’obbligo e dell’infanzia

martedì 9 luglio 2019

NUOVO SITO Consiglio regionale della Basilicata

Con l'inizio della nuova legislatura, la XI, è pubblicato il nuovo sito istituzionale del Consiglio regionale. Per alcune pagine, l'utente sarà automaticamente rinviato sulle pagine del vecchio sito, in specifiche pagine che dovranno essere chiuse per continuare la navigazione sul nuovo. Un disagio, purtroppo, inevitabile considerando la grande mole di contenuti pubblicati. 
 PER SAPERNE DI PIU', CLICCA QUI

giovedì 6 giugno 2019

SAN FELE AL VIA IL PRIMO CONSIGLIO COMUNALE

CONVOCAZIONE CONSIGLIO COMUNALE IN SESSIONE ORDINARIA PER IL GIORNO 1210612019 ALLE ORE 15:30 IN PRIMA CONVOCAZIONE ED IN SECONDA CONVOCAZIONE PER IL GIORNO 13/06/2019 ALLE ORE 15:30 C/O EX ASILO INFANTILE.

             ORDINE DEL GIORNO CONSIGLIO DEL CONSIGLIO

I. ESAME DELLE CONDIZIONI DEGLI ELETTI ALLA CARICA DI SINDACO E CONSIGLIERE COMUNALE E DELLE CONDIZIONI DI ELEGGIBILITA' ED INCOMPATIBILITÀ' - CONVALIDA DEGLI ELETTI;
2. GIURAMENTO DEL SINDACO Al SENSI DELL'ART. 50 COMMA 11 DEL TESTO UNICO SULL'ORDINAMENTO DEGLI ENTI LOCALI N. 267 DEL 18 AGOSTO 2000;
3. COMUNICAZIONE DA PARTE DEL SINDACO DELL'AVVENUTA COSTITUZIONE DELLA GIUNTA COMUNALE;
4. PRESENTAZIONE DELLE LINEE PROGRAMMATICHE PER IL MANDATO AMMINISTRATIVO - ART.46 - TUEL N.267/00;
5. DETERMINAZIONE ONERI CONNESSI ALL'ATTIVITA' DEGLI AMMINISTRATORI PREVISTI AL TIT. III, CAPO IV DLGS 267/2000 IN RELAZIONE ALLA RIMODULATA COMPOSIZIONE DEGLI ORGANI DELL'ENTE DI CUI ALL'ART. 1, COMMA 135, DELLA LEGGE N.56 DEL 07/04/2014
6. NOMINA DELLA COMMISSIONE ELETTORALE COMUNALE;
7. NOMINA DELLA COMMISSIONE PER LA FORMAZIONE DEGLI ELENCHI DEI GIUDICI POPOLARI;
8. CRITERI PER LA DESIGNAZIONE DEI RAPPRESENTANTI DEL COMUNE PRESSO ENTI - AZIENDE ED ISTITUZIONI - ART. 42- CO. I LETT. "M"DLGS N.267/200 E S.M.;
9. INDIVIDUAZIONE ORGANI INDISPENSABILI Al SENSI DELL'ART.96 TUEL N.267100 E S.M. LEGGE 56 DEL 03/04/2014;
IO. DEFINIZIONE AGEVOLATA INGIUNZIONI FISCALI;
11. ELEZIONE DEL PRESIDENTE E DEL VICE PRESIDflDEL CONSIGLIO COMUNALE - ART. 39- TUEL N.267/00
PER SAPERNE DI PIU',CLICCA QUI

lunedì 3 giugno 2019

Dichiarazione dei redditi 2019: guida completa nella circolare 13/E delle Entrate

Dichiarazione dei redditi 2019, pronta la guida completa al modello 730 e al modello Redditi. Nella circolare n. 13/E del 31 maggio tutte le istruzioni su detrazioni, deduzioni e sulle novità introdotte per l'anno d'imposta 2018.

Dichiarazione dei redditi 2019, pronta la guida dell’Agenzia delle Entrate, con tutte le istruzioni su detrazioni e deduzioni racchiuse nella circolare n. 13/E del 31 maggio.
Come di consueto ma con notevole ritardo rispetto agli scorsi anni, la circolare omnibus dell’Agenzia delle Entrate racchiude tutte le istruzioni per la compilazione del modello 730 e per il modello Redditi 2019, con la trattazione analitica di tutte le regole su ritenute, oneri detraibili, deducibili e crediti d’imposta.
Oltre a fornire l’elenco dettagliato dei documenti necessari per la presentazione della dichiarazione dei redditi 2019, e quelli da conservare per eventuali richieste da parte dell’Agenzia delle Entrate, la circolare n. 13/E del 31 maggio 2019 riepiloga tutte le novità introdotte per l’anno in corso.
Accanto alle nuove spese detraibili, cambia anche la disciplina sanzionatoria prevista nel caso di visto di conformità infedele sul 730 da parte di CAF ed intermediari.
Dichiarazione dei redditi 2019: guida completa nella circolare 13/E delle Entrate
Era attesa da tempo la circolare dell’Agenzia delle Entrate che ormai da anni rappresenta la guida completa alla dichiarazione dei redditi. Nelle 390 pagine di istruzioni, la circolare n. 13/E del 31 maggio 2019 fornisce il dettaglio delle regole su detrazioni fiscali, deduzioni, nonché crediti d’imposta e documenti da conservare.
Il documento rappresenta un utile vademecum sia per chi presenta la dichiarazione dei redditi con il modello 730/2019, sia precompilato che ordinario tramite CAF o intermediari, che per i tanti - soprattutto titolari di partita IVA - che presentano il modello Redditi.
La circolare n. 13/E è stata aggiornata, partendo da quella pubblicata lo scorso anno (circ. n. 7/E del 27 aprile 2018), con le novità legislative ed interpretative che riguardano la dichiarazione dei redditi 2019.
Debutta a partire dall’anno in corso la nuova detrazione per gli abbonamenti ai mezzi pubblici, così come il bonus verde per i lavori in casa e la detrazione per l’acquisto di strumenti didattici per studenti con DSA.
Nuove regole anche per CAF ed intermediari, per i quali a partire dall’anno in corso cambia la disciplina sanzionatoria prevista nei casi di visto di conformità infedele sul 730: sarà necessario versare solamente un importo pari al 30 per cento della maggiore imposta riscontrata al contribuente.
Si allega di seguito la circolare n. 13/E con la guida completa dell’Agenzia delle Entrate alla dichiarazione dei redditi 2019:
PDF - 4.8 Mb
Agenzia delle Entrate - circolare n. 13/E del 31 maggio 2019
Guida alla dichiarazione dei redditi delle persone fisiche relativa all’anno d’imposta 2018: spese che danno diritto a deduzioni dal reddito, a detrazioni d’imposta, crediti d’imposta e altri elementi rilevanti per la compilazione della dichiarazione e per l’apposizione del visto di conformità
I lettori possono consultare le guide dedicate a detrazioni e deduzioni fiscali consultando gli approfondimenti suddivisi per categoria di spesa.
Dichiarazione dei redditi 2019, le novità nella circolare n. 13/E
Sebbene sia stata pubblicata con deciso ritardo (e quando molti contribuenti hanno già inviato il proprio modello 730) la guida dell’Agenzia delle Entrate alla dichiarazione dei redditi 2019 è utile per riepilogare quelle che sono le novità principali.
Un chiarimento importante riguarda la detrazione prevista per gli abbonamenti ai mezzi pubblici, per i quali a partire dalle spese sostenute nel 2018 sarà possibile beneficiare di un rimborso Irpef pari ad un massimo di 50 euro (19% di 250 euro).
Erano molti i dubbi su come calcolare il limite di 250 euro, e le indicazioni fornite nella guida dell’Agenzia delle Entrate lasciano poco spazio ad interpretazioni. La detrazione spetta sia per le spese sostenute per se stessi che nell’interesse dei familiari a carico, ed il limite di spesa è da intendersi come complessivo.
Come chiarito nelle istruzioni alla dichiarazione dei redditi 2019, l’importo di 250 euro costituisce il limite massimo sia per le spese relative al contribuente che ai familiari a carico, anche nel caso di detrazione suddivisa tra più soggetti (come i genitori per i propri figli).
Per approfondire si rimanda all’articolo dedicato
Debutta nella dichiarazione dei redditi 2019 anche il bonus verde, la detrazione del 36% sui lavori effettuati su giardini e terrazzi, riconosciuta fino al limite di 5.000 euro di spesa per unità immobiliare.
Così come per le restanti detrazioni riconosciute sui lavori in casa, il bonus spetta a condizione che i pagamenti siano effettuati con strumenti tracciabili(assegni bancari, postali, circolare non trasferibili oppure tramite carte di credito, bancomat o bonifici).
Per fruire della detrazione fiscale in dichiarazione dei redditi sarà necessario che i documento di spesa riporti il codice fiscale del soggetto beneficiario della detrazione e la descrizione dell’intervento dovrà consentire di ricondurre la spesa sostenuta tra quelle agevolabili.
Viene inoltre confermato che la mancata comunicazione ENEA relativa ai lavori di ristrutturazione che comportano anche un risparmio energetico non compromette il diritto a beneficiare della detrazione fiscale, pari al 50% della spesa sostenuta fino ad un massimo di 96.000 euro.
Dichiarazione dei redditi 2019, nella guida l’elenco dei documenti da conservare
La circolare n. 13/E dell’Agenzia delle Entrate si presenta particolarmente utile per l’individuazione dei documenti da conservare dopo aver presentato la dichiarazione dei redditi.
In caso di controllo documentale, potranno essere richiesti solo i documenti indicati nella circolare, anche per quel che riguarda la documentazione relativa alla prova del pagamento.
La guida dell’Agenzia delle Entrate specifica tuttavia che l’Agenzia delle Entrate potrà effettuare controlli anche in merito si requisiti soggettivi richiesti per fruire delle diverse agevolazioni fiscali, nonché sulle dichiarazioni sostitutive presentate dal contribuente per alcune tipologie di detrazioni (come le spese sanitarie per patologie esenti, oppure i bonus rivolti ai contribuenti con legge 104).
Nonostante la pubblicazione tardiva, è sempre bene consultare la circolare omnibus dell’Agenzia delle Entrate anche al fine di individuare eventuali errori di compilazione della propria dichiarazione dei redditi.
Si ricorda a tal proposito che sarà possibile annullare il 730 già inviato(mediante la modalità precompilata) fino al 20 giugno 2019, e procedere con un nuovo invio autonomo della dichiarazione dei redditi.
PER SAPERNE DI PIU' ,CLICCA QUI

venerdì 31 maggio 2019

Bardi: “Lavoro, ambiente e sviluppo al centro delle politiche del governo regionale


Miglioramento delle infrastrutture e del sistema dei trasporti, attenzione al turismo e al lavoro inteso come “diritto dei cittadini”; e poi commercio, agricoltura, difesa dell’ambiente, sviluppo economico e sfruttamento del petrolio  da “trattare come risorsa con nuove politiche”; e ancora: sanità “efficiente e senza sprechi”, riorganizzazione della macchina amministrativa e riforma dello Statuto. Sono queste, le direttive che guideranno il governo di centrodestra nella propria legislatura ed indicate nella presentazione della relazione programmatica che ha tenuto oggi, nel corso della seduta del Consiglio regionale, il presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi.
“Quando all’inizio dello scorso anno il presidente Berlusconi mi ha chiamato per propormi di guidare la coalizione di centro destra in Lucania – come indicazione unanime anche da parte di Salvini e Meloni – dopo una breve pausa di riflessione, ho inteso subito accettare la proposta che mi era stata fatta. Ritengo, infatti, che laddove possibile, un servitore dello Stato non debba mai smettere di essere al servizio della collettività”, ha detto il presidente all’inizio della sua comunicazione ai consiglieri. “Dal 1995 ad oggi – ha proseguito – un unico gruppo di potere, anche se con diverse declinazioni, è stato ininterrottamente alla guida della regione e di quasi tutti gli enti locali. Gli elettori hanno dato un giudizio su questa stagione. Il centrodestra ha incarnato, quindi, questa domanda che veniva dalla parte più profonda ed avveduta dell’elettorato lucano, ed ha saputo coglierla, così come dimostra il risultato. La campagna elettorale è finita. Ora ci accingiamo al governo. Il cambiamento, però, non è la rivoluzione. È un processo più profondo che deve incidere nei comportamenti, nell’azione amministrativa, nella quotidianità. Ed è per questo più lungo e duraturo”.
Bardi ha parlato di “Basilicata terra bellissima”, che deve recuperare “centralità politica ed economica”: al primo punto del programma ci saranno quindi “le infrastrutture: ho intenzione, infatti, di avviare da subito un monitoraggio dell’intera rete viaria su gomma e su tutte le opere in cantiere. Per questo stabilirò immediatamente un tavolo di confronto con l’Anas”. Il governatore si è soffermato sulla necessità di “ammodernamento della rete Potenza-Melfi e della Potenza-Bari” di “ripensare la Basentana”, valutando allo stesso tempo “con la maggioranza, l’opportunità di una nostra partecipazione all’Aeroporto di Pontecagnano. Ritengo invece indispensabile l’apertura al traffico aereo dello scalo di Pisticci”. Bardi ha poi parlato di “sviluppo delle infrastrutture e dei collegamenti verso i centri urbani più sviluppati e verso le regioni limitrofe”, che dovrà procedere “di pari passo con la manutenzione e con l’ammodernamento delle infrastrutture viarie secondarie”. 
Per quanto riguarda il turismo “da valorizzare appieno partendo da un miglior utilizzo dei fondi europei, senza farci sfuggire le potenzialità di Matera 2019”, l’intenzione di creare un brand “Basilicata” sarà supportata da “un concorso internazionale di idee”. Il restyling del sistema turismo non può non fare i conti con le politiche per la tutela della costa e del sistema balenare, attraverso “interventi che risultano indispensabili anche per l’indotto economico, per permettere un maggiore afflusso vacanziero”.
Tra le idee, quella di promuovere il “Turismo d’avventura”, alternativo “rispetto a quello tradizionale” e che ricomprende “attività quali ad esempio arrampicate, percorsi di trekking, escursioni in percorsi con ostacoli naturali” e che già in Basilicata ha diversi esempi. Tra i punti fondamentali del programma di governo, c’è naturalmente il lavoro. “Intendo – ha detto in merito il presidente – favorire un piano straordinario per il lavoro puntando su due asset. Il primo è quello turistico, il secondo è quello della innovazione. Intendo rimodulare tutto il sistema degli incentivi alle imprese in un’ottica di miglioramento dell’offerta. Per questo nelle prossime ore dovremo puntare a una ricostruzione dei centri per l’impiego. Una moderna politica del lavoro non può lasciare indietro chi è stato espulso dalle politiche attive a cavallo di un’età critica. Parlo di quei 40enni, 50enni, che si trovano costretti in quell'aberrante stato che è la disoccupazione”. Secondo il governatore “parte attiva delle politiche del lavoro saranno anche quelle sul commercio. Dov’è in nostro potere diremo stop ai grandi centri commerciali, per favorire il dettaglio piccolo e medio”.
E poi l’agricoltura, con politiche mirate a valorizzare “le filiere” e a tutelare “i prodotti a chilometro zero”. “La difesa delle nostre produzioni – ha messo in chiaro il governatore – passa necessariamente attraverso la difesa dell’ambiente. Da questo punto di vista faremo dei forestali le sentinelle della nostra regione. La nostra regione non ha un piano paesistico. Lo dovremo costruire insieme con tutti gli attori interessati”. Secondo Bardi, bisogna far fronte, inoltre, al “rischio idrogeologico, che in Basilicata, è dovuto allo stato di abbandono e degrado ma anche e soprattutto alla mancanza di una seria manutenzione ordinaria”. Il presidente ha ricordato che “la nostra regione ha raggiunto la quota di produzione di energia da fonti rinnovabili prevista dagli obbiettivi europei e nazionali”, evidenziando allo stesso tempo che “la totale mancanza di politiche regionali per la corretta installazione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili ha permesso uno scempio del territorio. Riteniamo, quindi, che il turismo ambientale possa rappresentare uno dei motori dell’economia lucana e che, dunque, sia da incentivare un più penetrante controllo delle aree oggetto di richieste di installazioni di impianti da fonti rinnovabili”. Tra gli obiettivi, anche quello di “riacquistare centralità nella gestione della risorsa idrica e nella promozione delle aree naturali protette”. Per il presidente, per quanto concerne il petrolio, “particolare attenzione merita il tema estrazioni petrolifere. Sostenerne il blocco è impraticabile. Sostenere, invece, il rispetto dei patti già stabiliti e rinegoziare i termini delle stesse rappresenta la vera priorità. Non si deve andare oltre quanto già stabilito. Il rispetto delle condizioni ambientali e di salute dei lucani saranno le direttrici che guideranno il questo governo regionale. È necessario anche rivedere le modalità dei controlli da parte delle strutture regionali. Le paure vissute in questi anni dai lucani sui pericoli da inquinamento da estrazioni petrolifere non devono più ripetersi. Credo che sia però necessaria una diversa contrattazione delle royalties che dovranno servire alla costruzione delle nostre infrastrutture. E non a finanziare la spesa ordinaria, così come fatto sino ad ora”.
Sullo sviluppo economico il governatore ha rimarcato l’opportunità di favorire le zone economiche speciali e di lanciare “un programma per lo sviluppo del terziario avanzato”. Fondamentale sarà coinvolgere “il sistema universitario lucano (ed ho in mente il cosiddetto modello Apple, che già funziona bene nella vicina Campania) e costruire “nuove opportunità di lavoro per i nostri giovani laureandi: non dobbiamo infatti solo invertire il flusso migratorio, ma rendere attrattiva la Basilicata”. Importante sarà quindi sfruttare al meglio “i fondi europei a disposizione, incentivando quelli pluriennali su alcuni capitoli di spesa evitando i mille rivoli di spesa che non creano sviluppo”. E poi la Sanità (il governatore ha annunciato una seduta ad hoc in Consiglio) con “una rete ospedaliera da ripensare”, provando ad “evitare gli sprechi, utilizzando le strutture diffuse del territorio, potenziando alcuni ospedali”, senza trascurare l’importanza di “ampliare i programmi di ospedalizzazione domiciliare” e di gestire in maniera più efficiente “le liste di attesa agendo su vari fattori: ampliare l’offerta, razionalizzare le risorse, governare le richieste con i medici secondo le reali priorità, attivare precisi protocolli diagnostici”. Prima di soffermarsi sulla  “riorganizzazione della macchina regionale” e sulla “riforma dello Statuto” il presidente ha parlato della sua giunta: “un mix di competenza e di professionalità”, i cui componenti sono stati scelti “anche su indicazione dei partiti, che sono l’essenza della democrazia costituzionale ed espressione della volontà popolare. Le persone nominate nell’esecutiva hanno avuto anche un ampio mandato popolare e godono della mia fiducia”. “La riorganizzazione degli uffici – ha ricordato Bardi –  stata uno dei punti qualificanti del mio programma elettorale. Per questo è mia intenzione, così come ho già iniziato a fare, cambiare lo stato delle cose. Non bisogna mortificare le competenze, ma porre fine invece alle rendite di posizione. La macchina regionale che ho in mente ha la necessità di accorpare alcune competenze, farne nascere altre, implementarne alcune”. Bardi ha quindi affermato che “la Regione che ho in mente necessita di ammodernare e cambiare lo Statuto, scritto forse con troppa fretta. Nel nuovo Statuto sarà prevista l’istituzione di un nuovo sottosegretariato: una scelta di modernità, fatta anche da altre Regioni”.