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domenica 2 maggio 2021

Giustino de Jacobis emigrato a Zula (Eritrea)

 

Giustino de Jacobis divenne Abuna Jacob per le popolazioni etiopi. E quando Paolo VI lo proclamò santo nel 1975, l'episcopato di quel Paese lo definì «il padre della Chiesa d'Etiopia». Nato a San Fele (Potenza) nel 1800, nel 1824 divenne prete nella Congregazione della missione di san Vincenzo de' Paoli. Curò i colerosi a Napoli nel 1836-37 e due anni dopo partì per il Tigrè, operando ad Adua e Adi Kwala. Qui eresse un seminario per preti locali, il Collegio dell'Immacolata. Ma non fu la sua unica intuizione in anticipo sui tempi. Entrò, infatti, in dialogo con i cristiani copti. Uno di essi, Ghebrè Michail, passò al cattolicesimo e aiutò il missionario nell'opera di inculturazione della fede. Ma quando Abuna Jacob venne ordinato vescovo - da Guglielmo Massaia - ne sorse un contrasto con il vescovo copto. E una persecuzione: Ghebrè Michail morì in carcere, mentre Giustino, espulso, si spense a Zula (Eritrea) il 31 luglio 1860. (Avvenire)

Etimologia: Giustino = onesto, probo (sign. Intuitivo)

Emblema: Bastone pastorale

Martirologio Romano: Nella valle di Alighede in Etiopia, san Giustino De Iacobis, vescovo della Congregazione della Missione, che, mite e pieno di carità, si impegnò nelle opere di apostolato e nella formazione del clero locale, patendo poi la fame, la sete, le tribolazioni e il carcere.

1 commento:

  1. La tremenda sciagura del colera di Napoli del 1884 mobilitò le energie di medici e volontari che giunsero da ogni parte d’Italia e d’Europa per sostenere la città martoriata dalla malattia.
    https://www.lacooltura.com/2020/04/colera-a-napoli-epidemia-1884/

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