Il terremoto del 1980, che ha completamente raso al suolo il Monastero (A.N.1890, ma non è esclusa una sua precedente frequentazione) provocando danni materiali e soprattutto immateriali riguardanti l’aspetto emotivo.
Il monastero dei
monaci penitenti è un tipo di vita spirituale che si protegge contro le tante
tentazioni della vita quotidiana, immergendosi nella preghiera, nel pentimento
e nel digiuno.
Il monastero spiccava in
mezzo a una valle solcata dal torrente Bradanello, cosparsa di vigneti, di
piccole dimensioni, arricchiti da alberi da frutta(ciliegi, fichi, noci,
noccioli, gelsi,etc.)..punteggiata da qualche "casino" e da piccoli
rifugi per potersi riparare da eventuali calamità atmosferiche. Le viti non
erano disposte in filari, ma in gruppi di tre-quattro e sorrette da canne
conficcate nel terreno.
Dopo la vendemmia , restava
nella campagna uno stupore vuoto, come dopo un saccheggio,
la valle si tingeva di caleidoscopici gradazioni di colori creando uno
spettacolare gioco fantasmagorico, magico, religioso che lasciava intravedere
l'intervento di un grande pittore: il Dio dell'universo.
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Nella Chiesa cristiana antica e medievale, i penitenti erano quei fedeli che, ricaduti dopo il battesimo in peccati particolarmente gravi, ne chiedevano a Dio il perdono assumendo uno status specifico, pubblico, all'interno della comunità.
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