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martedì 30 aprile 2019

COMUNE DI SAN FELE. Forum by e-mail su RELAZIONE DI FINE MANDATO ANNI 2014 – 2018



SAN FELE (PROVINCIA DI POTENZA) RELAZIONE DI FINE MANDATO ANNI 2014 – 2018 (Art. 4, D.Lgs. 6 settembre 2011, n. 149)


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La presente relazione viene redatta da province e comuni ai sensi dell’articolo 4 del decreto legislativo 6 settembre 2011, n. 149, recante: "Meccanismi sanzionatori e premiali relativi a regioni, province e comuni, a norma degli articoli 2, 17, e 26 della legge 5 maggio 2009, n. 42" per descrivere le principali attività normative e amministrative svolte durante il mandato, con specifico riferimento a: a) sistema e esiti dei controlli interni; b) eventuali rilievi della Corte dei conti; c) azioni intraprese per il rispetto dei saldi di finanza pubblica programmati e stato del percorso di convergenza verso i fabbisogni standard; d) situazione finanziaria e patrimoniale, anche evidenziando le carenze riscontrate nella gestione degli enti controllati dal comune o dalla provincia ai sensi dei numeri 1 e 2 del comma primo dell’articolo 2359 del codice civile, e indicando azioni intraprese per porvi rimedio; e) azioni intraprese per contenere la spesa e stato del percorso di convergenza ai fabbisogni standard, affiancato da indicatori quantitativi e qualitativi relativi agli output dei servizi resi, anche utilizzando come parametro di riferimento realtà rappresentative dell’offerta di prestazioni con il miglior rapporto qualità-costi; f) quantificazione della misura dell’indebitamento provinciale o comunale. La relazione è sottoscritta dal sindaco non oltre il sessantesimo giorno antecedente la data di scadenza del mandato. Entro e non oltre quindici giorni dopo la sottoscrizione della relazione, essa deve risultare certificata dall'organo di revisione dell'ente locale e, nei tre giorni successivi la relazione e la certificazione devono essere trasmesse dal presidente della provincia o dal sindaco alla sezione regionale di controllo della Corte dei conti. La relazione di fine mandato e la certificazione sono pubblicate sul sito istituzionale del comune da parte del sindaco entro i sette giorni successivi alla data di certificazione effettuata dall'organo di revisione dell'ente locale, con l'indicazione della data di trasmissione alla sezione regionale di controllo della Corte dei conti. In caso di scioglimento anticipato del Consiglio comunale o provinciale, la sottoscrizione della relazione e la certificazione da parte degli organi di controllo interno avvengono entro venti giorni dal provvedimento di indizione delle elezioni e, nei tre giorni successivi la relazione e la certificazione sono trasmesse dal presidente della provincia o dal sindaco alla sezione regionale di controllo della Corte dei conti. La relazione di fine mandato è pubblicata sul sito istituzionale della provincia o del comune entro e non oltre i sette giorni successivi alla data di certificazione effettuata dall'organo di revisione dell'ente 3 locale, con l'indicazione della data di trasmissione alla sezione regionale di controllo della Corte dei conti. L’esposizione di molti dei dati viene riportata secondo uno schema già adottato per altri adempimenti di legge in materia per operare un raccordo tecnico e sistematico fra i vari dati e anche con la finalità di non aggravare il carico di adempimenti degli enti. La maggior parte delle tabelle, di seguito riportate, sono desunte dagli schemi dei certificati al bilancio ex art. 161 del Tuel e dai questionari inviati dall’organo di revisione economico finanziario alle Sezioni regionali di controllo della Corte dei conti, ai sensi dell’articolo 1, comma 166 e seguenti della legge n. 266/2005. Pertanto, i dati qui riportati trovano corrispondenza nei citati documenti, oltre che nella contabilità dell’ente. Si precisa che l’ultimo esercizio considerato ai fini della presente relazione è il 2018 In assenza dell’approvazione del rendiconto di gestione per l’esercizio 2018, i dati finanziari ad esso relativi sono desunti dal pre-consuntivo 2018, rilevati dopo l’approvazione del riaccertamento ordinario dei residui, avvenuto sulla base dei dati della chiusura contabile dell’esercizio 2018  

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https://dinodono-carmine.blogspot.com/2019/04/san-fele-provincia-di-potenza-relazione.html

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Relazione di inizio e fine mandato



giovedì 4 aprile 2019

Makam, dal Mali ospite in Basilicata: “voglio imparare bene l’italiano per farmi capire e trovare un lavoro”


Papa Francesco, al rientro dal suo viaggio in Marocco ha detto “Alcuni migranti hanno testimoniato che la vita di chi emigra cambia e ritorna a essere umana quando trova una comunità che lo accoglie come persona”. Quasi cento ragazzi e ragazze della scuola elementare e media di Ripacandida il 2 aprile ascoltano in silenzio 

                                                
       

Makam che racconta il suo pericoloso viaggio che dal Mali lo ha portato prima a San Fele e poi a Rionero, più di un anno fa. Makam ha 17 anni, è un “minore straniero non accompagnato”, che vive nel centro dell’Associazione ARCI di Rionero con altri nove compagni. E’ a Ripacandida con il presidente del Comitato Provinciale Unicef di Potenza Mario Coviello e con Caterina Traficante, operatrice del centro, per presentare “SottoPelle” il docu-film di Giuseppe Russo che racconta la sua storia e quella di altri immigrati che vivono a Rionero e a Tito, nel centro SPRAR, gestito dalla cooperativa “La Mimosa”. Gli alunni di quarta e quinta elementare e quelli delle tre classi della scuola media hanno vissuto intensamente i cinquanta minuti della proiezione e sono pronti per le domande a Makam. “Sono partito dal Mali dopo la morte di mio padre perchè volevo studiare e la mia famiglia invece mi faceva solo lavorare per dieci, dodici ore al giorno. Ho attraversato il Burkina Faso e il deserto, facendo il pastore. In Libia pulivo le strade e i giardini pubblici per sopravvivere. Avevo sempre tanta paura perchè lì le armi sono come i cellulari, le hanno tutti. Mi capitava di non poter uscire anche per più giorni dal mio rifugio dove dormivo sui cartoni per le granate e gli spari. Ho visto con i miei occhi uccidere un uomo, farlo a pezzi e buttarlo in una grande busta di plastica. Il viaggio per mare è stato difficile per le onde grandi che facevano “ballare” il barcone. Io non so nuotare e avevo tanta paura di affogare. Sono sbarcato in Calabria e subito sono stato mandato a San Fele. Ora vivo a Rionero. Adesso la cosa più importante per me è imparare bene l’italiano per farmi capire e trovare un lavoro come meccanico”. E risponde alle domande di piccoli e più grandi raccontando il viaggio nel deserto, con la macchina che si rompeva e doveva essere spinta a mano con un caldo insopportabile. Ricorda le frustate che ha ricevuto da ragazzi come lui che lo sfruttavano continuamente. E Caterina Traficante racconta che “Makam è molto buono e sensibile e anche per questo stato scelto per dare una mano a Potenza come volontario in un’associazione che segue persone down.” Spiega che nel centro i ragazzi seguono i corsi serali per prendere la terza media e alcuni frequentano le scuole superiori. Racconta che l’Associazione ARCI il 30 e 31 marzo in piazza a Rionero ha raccolto con Makam e gli altri ragazzi una somma importante per la campagna orchidea #Unicef 2019 “Salva la vita di un bambino”. “Spostarsi e stabilirsi altrove con la speranza di trovare una vita migliore per sé stessi e le loro famiglie: è questo il desiderio profondo che ha mosso milioni di migranti nel corso dei secoli”. E ancora: “Gli esodi drammatici dei rifugiati” sono “un’esperienza che Gesù Cristo stesso provò, assieme a i suoi genitori, all’inizio della propria vita terrena, quando dovettero fuggire in Egitto per salvarsi dalla furia omicida di Erode”. Così Papa Francesco scrive nella prefazione al volume Luci sulle strade della speranza, raccolta dei suoi insegnamenti su migranti, rifugiati e tratta, ed entra così nel cuore di un problema che ha toccato anche la sua famiglia: i nonni paterni di Jorge Mario Bergoglio raggiunsero l’Argentina dall’Italia nel gennaio 1929. E ancora papa Francesco ricorda ‘Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli: se avete amore gli uni per gli altri”. E i ragazzi di Ripacandida che si avvicinano a Makam e lo abbracciano sorridendo, dicono no alla paura, all’odio, al razzismo.