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sabato 23 novembre 2019

Terremoto 1980: “La Basilicata non dimentica”, l’intervento del presidente Bardi


Il presidente della regione nel 39esimo anniversario del terremoto che,nel 1980 ,colpì l.irpinia e la Basilicata

“Solidarietà, prevenzione, sicurezza. La Basilicata non dimentica. È innanzitutto un impegno morale ricordare le vittime del 23 novembre 1980, di quegli attimi interminabili che seminarono morte e distruzione in tanti Comuni lucani. Non c’era la protezione civile, che nacque proprio a seguito di quel tragico evento, ma centinaia di volontari accorsero da tutta l’Italia per scavare fra le macerie. Uomini dell’esercito e delle forze dell’ordine innanzitutto, ma insieme a loro tante persone comuni e soprattutto tantissimi giovani che hanno insegnato a tutti il valore della solidarietà. Ancora oggi, a 39 anni di distanza, a loro va il nostro ringraziamento.

In questi lunghi anni abbiamo imparato molte cose. La prima è proprio il valore della solidarietà, che fa parte dell’identità dei lucani, un popolo geloso delle proprie tradizioni e sempre disponibile all’ascolto e al confronto. Un popolo che in tante occasioni ha saputo ricambiare con generosità l’aiuto ricevuto in quella occasione e che tuttora sui quei valori basa il proprio senso di comunità.
La ricostruzione è stata una vicenda lunga e complessa. Ancora nei centri storici dei nostri paesi permangono vive le ferite di quella tragedia che una ricostruzione mai pienamente attuata ha lasciato lì a imperitura memoria.
Come pure quella promessa di sviluppo che non fu mai pienamente mantenuta. Se il post terremoto ci ha lasciato realtà importanti come l’Università degli Studi, non possiamo dimenticare i capannoni abbandonati, in alcuni casi ancor prima di essere inaugurati, e le difficoltà registrate nelle politiche di sviluppo, che hanno segnato i limiti di una classe dirigente.
La Basilicata comunque è andata avanti, e proprio nella sua Università sono cresciute competenze e professionalità rilevanti nel campo della prevenzione antisismica. Un patrimonio che va valorizzato perché, in Basilicata come anche nel resto del Paese, oggi sono ancora troppi gli edifici pubblici e privati da mettere in sicurezza. E questo è uno degli obiettivi che siamo impegnati a realizzare in questa legislatura.
La sicurezza dei cittadini lucani è un valore imprescindibile per il governo regionale che mi onoro di presiedere. E se un insegnamento dobbiamo trarre dalla vicenda del terremoto del 23 novembre 1980 è proprio questo: gli eventi naturali, come abbiamo visto di recente anche in Basilicata, con le alluvioni che hanno interessato Matera e il Metapontino, non possono essere evitati. Ma attraverso adeguati interventi di prevenzione è possibile mitigarne i danni.
Nei prossimi anni questo tema sarà al centro del dibattito e delle scelte che le istituzioni ad ogni livello, da quelle locali a quelle sovranazionali, saranno chiamate ad affrontare. Noi non ci faremo trovare impreparati”.

giovedì 21 novembre 2019

Andamento demografico di San Fele dal 1600 ad oggi


Dall'opuscolo "La macchina del tempo" siamo andati alla ricerca dell'andamento demografico di San Fele dal 1600 ad oggi :
1656: 2795 abitanti
1668: 2853 abitanti
1735: 3200 abitanti
1795: 5800 abitanti
1812: 6692 abitanti
1828: 7520 abitanti
1852: 8560 abitanti
1881: 9704 abitanti
1900: 11448 abitanti , ma dimenticando i tanti emigrati, tant'è che solo un anno dopo le autorità chiedevano l'aggiornamento alle residenze effettive.
1901: 6295 abitanti
1951: 7933 abitanti
1959: 8074 abitanti
1980: 6030 abitanti
2012: 3157 abitanti
2019 : ?????
Il dato spaventoso è quello tra il 1980 e il 2012. Nel giro di 30 anni la popolazione sanfelese si è quasi dimezzata... Di sicuro il paese è morfologicamente "scomodo" ed è ripartito il forte flusso di giovani che emigrano verso il nord italia e le capitali europee