(ANSA)
Anche il terremoto del Centro Italia del 2016, come quello dell’Aquila sette
anni prima, con Francesco Piscicelli, fa registrare un imprenditore che ride:
si tratta di Vito Giuseppe Giustino, 65enne di Altamura (Bari), presidente del
consiglio di amministrazione della società cooperativa l’Internazionale,
intercettato nella nuova inchiesta della procura dell’Aquila su presunte
mazzette nella ricostruzione pubblica. Nell’ordinanza il Gip scrive: “RIDE”.
L’uomo, ai domiciliari, annuisce e ride
parlando delle future commesse, in particolare ad Amatrice.
Giustino sta al telefono con il geometra
della sua stessa ditta, Leonardo Santoro, anche lui ai domiciliari. Santoro –
si legge nell’ ordinanza – gli racconta quello che ha detto a Lionello
Piccinini, dipendente del Mibact Abruzzo, a sua volta ai domiciliari, dopo il
terremoto di Amatrice: “Se ti posso essere utile, voi fate l’elenco, mo’ dovete
fare uno screening dei beni sotto vostra tutela: se vi serve qualcosa per i
puntellamenti, via dicendo, noi siamo a disposizione”, racconta Santoro a
Giustino, che ride più volte.
“Siamo strutturati, abbiamo una
struttura potentissima e abbiamo bisogno di fare qualcosa per tenerci attivi.
Abbiamo chiuso un po’ di cantieri e abbiamo diciamo una cinquantina di unità
lavorative che non so dove c…o mandarle”.
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