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venerdì 28 novembre 2014

Legge di Stabilità 2015: modifiche e voto di fiducia

VOTO DI FIDUCIA ALLA CAMERA SULLA LEGGE DI STABILITÀ 2015: LE NOVITÀ SU PENSIONI, BONUS BEBÈ, VOUCHER FIGLI, ANAGRAFE TRIBUTARIA, ECOBONUS, BUONI PASTO, DEBITI PA, MADE IN ITALY, CANONE RAI.

Pensioni d’oro dal 2015, bonus bebè per redditi ISEE sotto 25mila euro, deducibilità buoni pasto, risorse per il Made in Italy, mentre si rimanda per inserire in bolletta elettrica il  Canone RAI: sono alcune delle modifiche alla Legge di Stabilità 2015 approvate in commissione Bilancio allaCamera; ora il testo è in aula dove il Governo annuncia il voto di fiducia, per l’approvazione entro il fine settimana. Poi, la manovra passerà al Senato, che prevedibilmente affronterà Riforma del Regime dei Minimi, Local Tax comprensiva delle attuali IMU e TASI, tagli IRAP per le imprese, Fondi Pensione. Vediamo una breve panoramica delle principali novità.

=> Leggi tutto sulla Legge di Stabilità 2015Advertisement


PENSIONI

Un emendamento del Governo prevede un tetto alle pensioni d’oro degli alti funzionari di Stato (dirigenti, ma anche docenti universitari, magistrati): l’assegno previdenziale anche se conteggiato con il sistema contributivo non può superare la pensione che sarebbe spettata con il retributivo. In pratica, si corregge una falla contenuta nella Riforma delle Pensioni Fornero di fine 2011, in basa alla quale alcune categorie di alti funzionari pubblici possono restare al lavoro oltre il limite di anzianità, maturando di fatto una pensione superiore all’ultimo stipendio. Attenzione: il nuovo tetto si applica dal 1 gennaio 2015, anche ai trattamenti già liquidati (mentre c’era una precedente versione dell’emendamento che prevedeva il tetto solo per le pensioni maturate dal 2015).
C’è anche un altro emendamento, in base al quale chi invece va in pensione prima dei 62 anni, ma avendo maturato il requisito contributivo pieno, non avrà la decurtazione dell’assegno prevista per il pensionamento anticipato.

BONUS FIGLI

L’assegno di 960 euro annui spetta per ogni figlio nato o adottato fra il 2015 e il 2017  (bonus bebè) solo se il nucleo familiare è sotto i 25mila euro di ISEE (e non più fino a 90mila euro di reddito IRPEF), e raddoppia se il reddito è sotto i 7mila euro. Il trattamento è riconosciuto per tre anni. C’è anche un buono acquisto pari a mille euro all’anno per le mamme con almeno 4 figli e reddito ISEE inferiore a 8.500 euro, per prodotti e servizi per i figli. Infine, stanziati 100 milioni di euro per il piano di sviluppo degli asili.

=> Bonus bebè 2015, le nuove regole di reddito

BUONI PASTO

Sale a 7 euro, (dagli attuali 5,29), la deducibilità per i buoni pasto in formato elettronico.

ECOBONUS

La proroga a tutto il 2015 della detrazione per le ristrutturazioni finalizzate all’efficienza energetica (Ecobonus), vale anche per gli interventi di antisismici.

ANAGRAFE TRIBUTARIA

L’Agenzia delle Entrate potrà utilizzare le banche dati dell’Anagrafe Tributaria (che, lo ricordiamo, contengono ad esempio tutte le comunicazioni su conto corrente, investimenti e via dicendo), non più solo per selezionare i contribuenti a maggior rischio, ma per tutte le analisi anti-evasione fiscale.

ALTRE MODIFICHE

  • Made in Italy: nuovi finanziamenti pari a 130 milioni nel 2015, 50 mln nel 2016 e 40 mln nel 2017.
  • Debiti PA: proroga di un anno alla possibilità di compensazione dei debiti fiscali con i crediti nei confronti della pubblica amministrazione di imprese e professionisti.
  • Finanziamento ai partiti: i parlamentari che versano una parte del proprio stipendio al partito possono portarla in detrazione come erogazione liberale.
E ancora: riduzione del numero dei patronati (ma contestuale riduzione dei tagli, a 75 milioni e non più 150), 200 milioni per gli ammortizzatori sociali 2015, flessibilità per le assunzioni di EXPO 2015, razionalizzazione delle società partecipate, fondi per la lotta a Ebola, per la tutela del patrimonio culturale, per le calamità naturali.

=> Confronta con il testo originario del DDl Stabilità

ITER LEGGE DI STABILITÀ 2015

Il Governo ha annunciato il voto di fiducia: il calendario della Camera prevede che la discussione riprenda venerdì 28 novembre, l’approvazione è attesa entro il fine settimana. La Legge di Stabilità 2015 andrà quindi in seconda lettura al Senato, dove si prevede che verranno affrontati una serie di nodi ancora aperti: le modifiche al Regime dei Minimi , recependo ad esempio le richieste dei professionisti per l’innalzamento del tetto di reddito, i tagli e le agevolazioni fiscali per le imprese, la nuova Local Tax, ovvero la riforma delle tasse sugli immobili che dovrebbe accorpare TASI, IMU, e tutte le imposte comunali.
FONTE PMI   Barbara Weisz- 
La Voce degli Anziani : Legge di Stabilità 2015: modifiche e voto di fiduc..

giovedì 23 ottobre 2014

Addio incentivi per assumere apprendisti e disoccupati

Incentivi per assunzione a tempo indeterminato nella Legge di Stabilità 2015 meno convenienti di quelli abrogati: a confronto nuovi e vecchi sgravi per la stabilizzazione di disoccupati e apprendisti.
Abrogati con la Legge di Stabilità 2015 gli attuali incentivi alle imprese sui contratti agli apprendisti e disoccupati di lunga durata. Si tratta di diverse formule oggi in vigore che consentono alle aziende di procedere con assunzioni agevolate a tempo indeterminato – lavoratori disoccupati da oltre 24 mesi o sospesi dal lavoro e beneficiari di CIGS, apprendisti da stabilizzare – ma alle quali dovranno dire addio se il disegno di Legge di Stabilità 2015 (cuore del Jobs Act) sarà approvato definitivamente con il testo attuale. In pratica, in relazione al contratto a tempo indeterminato la Legge di Stabilità introduce da una parte nuove agevolazioni, con uno sgravio triennale per quelli stipulati nel 2015, ma dall’altra prevede la rimodulazione degli sgravi contributivi attuali. L’articolo 1 comma 4 del disegno di legge delega sul Jobs Act affida infatti al Governo anche la razionalizzazione degli incentivi all’assunzione esistenti.

=> Ddl Stabilità 2015: soppressi incentivi 407/90 per assunzione di disoccupati

Le nuove agevolazioni
L’articolo 12, comma 1 della Legge di Stabilità 2015 prevede uno sgravio triennale (36 mesi) dei contributi per i datori di lavoro del settore privato, con esclusione di quello agricolo e del lavoro domestico, relativamente alle sole assunzioni effettuate nel 2015 e a beneficio di soggetti che risultino inoccupati a tempo indeterminato presso qualsiasi altro datore di lavoro. L’inoccupabilità dovrà essere verificata anche considerando società controllate o collegate ai sensi dell’articolo 2359 del codice civile o facenti capo, anche per interposta persona, allo stesso soggetto.

=> Assunzioni agevolate: i benefici disponibili

Poiché le assunzioni dovranno avvenire esclusivamente con contratto a tempo indeterminato, in automatico vengono esclusi gli incentivi per i contratti di apprendistato.Non solo: gli sgravi riguardano esclusivamente i contributi previdenziali, con esclusione dei premi e contributi dovuti all’INAIL.
Il limite annuo per i nuovi incentivi, inoltre, è fissato a 8.060 euro – almeno l’ultima bozza del Ddl – e l’incentivo potrà essere fruito una sola volta per ciascun lavoratore: se un soggetto è già stato assunto con lo sgravio, nel caso in cui un datore di lavoro lo voglia riassumere non potrà usufruire dell’agevolazione neanche nel caso in cui il lavoratore sia sta licenziato per non aver superato il periodo di prova. Infine, lo sgravio contributivo non è cumulabile con altre agevolazioni, esoneri o riduzioni delle aliquote di finanziamento previsti dalla normativa vigente.

Attuali agevolazioni abrogate

I commi 2 e 3, articolo 12 della Legge di Stabilità vanno invece ad eliminare due incentivi operativi da ormai oltre 20 anni: gli sgravi per le assunzioni di disoccupati di lunga durata e quelli per la stabilizzazione degli apprendisti.

=> Incentivi lavoro: i punti deboli della Legge di Stabilità

1) I benefici contributivi per le assunzioni di lavoratori disoccupati da almeno ventiquattro mesi o sospesi dal lavoro e beneficiari di trattamento straordinario di integrazione salariale da un analogo periodo sono attualmente regolati dall’articolo 8, comma 9 della legge 29 dicembre 1990, n. 407. Dal 2015 ne è dunque prevista l’abrogazione, con il conseguente addio all’agevolazione che prevede oggi uno sconto per i datori di lavoro pari al 50% (100% per imprese in aree svantaggiate) dei contributi previdenziali, assistenziali e assicurativi INAIL, per un periodo di 36 mesi.

=> Jobs Act: i dubbi sulla riforma dell’apprendistato

2) L’incentivo per la stabilizzazione degli apprendisti è invece oggi regolato dall’articolo 7, comma 9, ultimo periodo, del decreto legislativo 4 settembre 2011, n. 167. Anche in questo caso l’abrogazione del beneficio opererà a partire dal 2015, quando i datori di lavoro non potranno più mantenere i benefici in materia di previdenza ed assistenza sociale per un anno dopo la trasformazione del rapporto a tempo indeterminato.

FONTE PMI

Legge di Stabilità 2015: cambiamenti al testo

Il governo Renzi riceve la lettera con i rilievi UE mentre la Legge di Stabilità 2015 arriva al Quirinale: ecco le modifiche dell'ultima versione.
Bollinata la Legge di Stabilità 2015 dalla Ragioneria dello Stato, il testo definitivo arriva al Quirinale. Il Ddl ora deve essere attentamente esaminato dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. A comunicare il passaggio ufficiale della Legge di Stabilità al Colle è stato lo stesso Ministro dell’Economia e Finanze con un tweet:
”Completato il corredo tecnico dalla Ragioneria Generale dello Stato il Ddl Stabilità viene ora trasmesso al Quirinale”.

=> Legge di Stabilità al Quirinale: criticità per UE e Regione

La Legge di Stabilità arrivata al Quirinale presenta modifiche dell’ultima ora rispetto al testo varato in CdM, evidentemente non definitivo: da quanto emerge dalle anticipazioni (per la conferma bisogna aspettare di leggere il testo)  si parla di aumento retroattivo di tasse e aliquote IRAP e novità in tema di fondi pensione e di assunzioni agevolate.

Assunzioni agevolate

Uno degli obiettivi dichiarati da Renzi e Padoan è di generare, con le misure nella Legge di Stabilità, almeno 800mila posti di lavoro, grazie alle nuove misure per la decontribuzione sulle nuove assunzioni a tempo indeterminato (che però vanno a cancellare gli attuali sgravi contributivi). Avendo abrogato gli incentivi alle imprese sui contratti ad apprendisti e disoccupati, per raggiungere l’obiettivo il Governo ha dovuto innalzare da 6.200 a 8.060 euro l’anno il tetto massimo dei nuovi sgravi contributivi sulle nuove assunzioni dal 2015.

=> Confronta nuove e vecchie assunzioni agevolate

Aumento tasse retroattivo

  • aumento retroattivo della tassazione sui dividendi di enti non commerciali e fondazioni bancarie;
  • aumento retroattivo sui proventi dei fondi pensione con aliquota dall’11,5 al 20%;
  • ritorno dell’aliquota IRAP al 3,9% (portata al 3,5% dall’ultimo decreto IRPEF).

Pensioni

A compensare l’incremento dell’aliquota sui fondi pensione, a quanto sembra viene previsto uno sconto per i riscatti avvenuti nel corso dell’anno. Dal 2015 scatteranno invece gli aumenti per Casse di previdenza e rivalutazione del TFR, quando le aliquote passeranno rispettivamente dal 20 al 26% e dall’11 al 17%. Per chi percepisce una doppia pensione INPS-INPDAP, infine, l’assegno dal 2015 arriverà ogni 10 del mese. La novità vede coinvolti circa 800.000 pensionati.

=> Pensioni e Legge di Stabilità: SOS slittamento

Bonus figli

La Legge di Stabilità 2015 sembra che voglia introdurre un assegno mensile di non meno di 900 euro l’anno (80 euro al mese) alle neo-mamme, concesso per 3 anni a partire dal 2015, a patto che il reddito ISEE non superi i 30.000 euro. Non è chiaro ancora il tutto (tetto di reddito: 36mila euro ISEE pari a 90mila euro l’anno? Niente tetto dal terzo figlio in poi? Assegno unico o contributo mensile?) , con l’Esecutivo che si esprime che si esprime per mezzo di tweet personali invece che optare per comunicati stampa ufficiali.

=> Legge di Stabilità: dal 2015 bonus bebè

Rilievi UE

Nel frattempo il focus si sposta sulla lettera della UE all’Italia sulla Legge di Stabilità. Il premier non si è mostrato preoccupato, definendola «naturale» e non sufficiente per parlare di “bocciatura”. Tra i rilievi tecnici sollevati dalla Commissione sulla Legge di Stabilità ci sono:
  • mancato rispetto dell’obbligo di ridurre di mezzo punto il deficit strutturale;
  • solidità di entrate e coperture;
  • effetti e calendario delle riforme.
Il portavoce del commissario agli affari economici Jyrki Katainen rassicura  comunquesul giudizio finale dell’Unione, che non sarà necessariamente negativo:
«Le consultazioni in corso in queste ore sulla Legge di Stabilità non pregiudicano il giudizio finale della Commissione», ci sono «consultazioni tecniche in corso con alcuni Stati, se servissero nuove informazioni possono essere chieste». «Non una è minaccia, ma l’avvio di una collaborazione», sottolinea, e nella lettera UE si legge: «la Commissione intende continuare il dialogo costruttivo con l’Italia per arrivare alla valutazione finale della manovra e gradirebbe il vostro punto di vista non appena possibile e preferibilmente entro il 24 ottobre per consentirci di tener conto delle valutazioni italiane nella prossima fase».
Per approfondimenti: MEF – Lettera UE

Fonte PMI Francesca Vinciarelli

Leggi La Voce degli Anziani : Legge di Stabilità 2015: cambiamenti al testo:

mercoledì 22 ottobre 2014

Pensioni e Legge di Stabilità: SOS slittamento e pagamenti


Nella Legge di Stabilità 2015 uno slittamento al 10 del mese per almeno 800mila pensioni erogate dall'INPS, con ricadute sul pagamento di utenze, mutui e affitti: rischio morosità e conti in rosso.
Il pagamento delle pensioni slitta al 10 del mese: la novità nella Legge di Stabilità ha provocato un immediato coro di polemiche da parte di sindacati e associazioni dei consumatori. Per rassicurare i pensionati, tuttavia, è giunto un chiarimento INPS: soltanto chi riceve doppia pensione INPS-INPDAP (800.000 pensionati) riceverà l’assegno a partire dal 10 del mese. Gli altri (15 milioni) riceveranno l’assegno INPS il primo del mese o l’assegno INPDAP il 16 del mese (come adesso).
sindacati dei pensionati (Spi-Cgil, Fnp-Cisl, Uilp) hanno comunque reso noto che la modifica non è sufficiente: 
«Questo non ci basta e ci batteremo affinché la norma sia ritirata per tutti, anche per quegli 800.000 che hanno la doppia pensione INPS-INPDAP». 
Prestazioni slittate
La norma (articolo 26, comma 3) rinvia al10 del mese (o al primo giorno successivo non bancabile, se il 10 è un festivo) il pagamento dei trattamenti previdenziali corrisposti dall’INPS, a partire dal primo gennaio 2015 (pensioni, indennità di accompagnamento per invalidi civili, rendite vitalizie dell’istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro) per razionalizzare e uniformare procedure e tempi di pagamento delle prestazioni corrisposte dall’INPS, secondo la cuiinterpretazione, il campo di applicazione si restringe alle pensioni doppie INPS-INPDAP.
Effetti sui pagamenti
Il problema è che lo slittamento rischia comunque di avere un impatto negativo sui pagamenti di utenze, mutui e affitti, che spesso avvengono i primi del mese. Per quanto ora il problema non riguardi più milioni di Italiani. Spiega Carlo Rienzi, presidente delCodacons:
«Il posticipo dei pagamenti creerà un gap che, oltre a produrre evidenti disagi, potrebbe mettere in seria crisi la liquidità di migliaia di anziani, con conti bancari in rosso e pagamenti di commissioni in favore delle banche».
Daniele Barbieri, segretario del SUNIA (sindacato inquilini) rileva come forse non siano stati «valutati gli effetti reali»:
«ricevere la pensione il 10 del mese significa non poter pagare in tempo tutte leutenze (elettricità, telefonia, gas eccetera). E ancora più pesante sarà non poter saldare la rata del mutuo della propria casa o di quella dei figli. In questi casi si diventa morosi e, nel caso del mutuo, il conto può andare in rosso con drammatici effetti sui pagamenti di interessi e sanzioni». Meno gravi, invece, gli effetti sul pagamento degli affitti: «Qui c’è una tolleranza di 20 giorni prima di essere considerati morosi», ma in compenso il problema del pagamento ritardato ricade sul proprietario

 
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