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lunedì 8 giugno 2015

La Voce Dei Senior: Dichiarazione TASI: basta il modello IMU

CHI DEVE PRESENTARE UNA DICHIARAZIONE TASI ENTRO IL 30 GIUGNO 2015 PER SEGNALARE VARIAZIONI DELL'IMMOBILE UTILIZZA IL MODELLO IMU: PRECISAZIONI DEL MINISTERO PER CHI VIVE IN AFFITTO.

Per la dichiarazione TASI non è prevista l’approvazione di un nuovo modello, si utilizza lo stesso valido ai fini IMU: la precisazione arriva dal ministero delle Finanze, con la circolare 2DF/2015. Quindi, il modulo da compilare nel caso di variazioni sull’immobile ai fini TASI è quello già approvato per la dichiarazione dell’imposta  municipale  propria (IMU) il 30 ottobre 2012.

=> Dichiarazione TASI-IMU: istruzioni per ENC

SCADENZE

Il termine di presentazione è il 30 giugno 2015 e si riferisce alle variazioni dell’immobile intervenute nel corso del 2014. Esattamente come per l’IMU, la dichiarazione TASI si presenta solo nel caso in cui siano intervenute variazioni nel possesso dell’immobile.

TASI E AFFITTI

Contrariamente all’IMU, la TASI viene pagata anche dagli inquilini, oppure dai titolari di altro diritto reale.

=> TASI per inquilini in affitto: guida completa

A questo proposito, il ministero fornisce una serie di precisazioni: un’interpretazione letterale della norma comporterebbe l’obbligo di presentare una dichiarazione TASI da parte di tutti coloro che, non essendo proprietari, non hanno mai presentato la dichiarazione IMU. In realtà, chiarisce il dipartimento delle Finanze:
  • chi ha stipulato un contratto di affitto successivamente al primo luglio 2010 non deve presentare la dichiarazione TASI perché da questa data tutti i dati catastali contenuti nei contratti vengono automaticamente comunicati all’Agenzia delle Entrate;
  • Se invece il contratto di affitto è precedente al primo luglio 2010, bisogna presentare la dichiarazione TASI.

ECCEZIONI

In generale, la dichiarazione TASI non si presenta in tutti i casi in cui il Comune ha a disposizione altri strumenti che permettono, incrociando i dati, di avere i dati catastali identificativi dell’immobile, anche in riferimento agli adempimenti relativi ad altri tributi (come, ad esempio, la TARI, la tassa sui rifiuti). La dichiarazione TASI va dunque sempre inviata se:
  • i dati catastali sono stati comunicati al momento della cessazione della risoluzione o proroga del contratto;
  • il Comune di appartenenza ha previsto, ad esempio per le agevolazioni TASI, specifiche modalità come la consegna del contratto di locazione o un’autocertificazione.

=> TASI: come calcolare l’acconto 2015

In tutti i casi in cui invece è necessario presentare la dichiarazione TASI, per precisare il titolo relativo alla propria obbligazione tributaria (ad esempio, locatario), si compila la parte del modello valido ai fini IMU dedicata alle “annotazioni“. Per il resto, le informazioni necessarie al Comune sia per l’IMU sia per la TASI sono sostanzialmente identiche.
Fonte: dipartimento delle Finanze, circolare 2/DF 2015
La Voce Dei Senior: Dichiarazione TASI: basta il modello IMU: Chi deve presentare una dichiarazione TASI entro il 30 giugno 2015 per segnalare variazioni dell'immobile utilizza il modello IMU: prec...

martedì 14 ottobre 2014

TASI per imprese: il calcolo Comune per Comune

 

I calcoli di Confcommercio e UIL sul peso della TASI per le imprese: ecco quanto si pagherà Comune per Comune.

La quasi totalità delle imprese del terziario (94,1%) dichiara di avere sempre più difficoltà a fronteggiare gli adempimenti fiscali e tra le tasse che stanno causando crisi maggiori dal punto di vista finanziario c’è la TASI, segue a stretto giro la TARI. La scadenza fiscale per il versamento della tassa sui servizi indivisibili nel Comune, lo ricordiamo è fissata al 16 ottobre, mentre per la nuova imposta sui rifiuti è necessario attendere il bollettino precompilato dal Comune.
TASI Comune per Comune
Ad effettuare una simulazione del costo medio TASI pagato dalle imprese, Comune per Comune, è stata la UIL:
·         a Siena 429 euro;
·         a Roma 391 euro;
·         a Firenze 346;
·         a Bari 338;
·         a Foggia 326;
·         a Como 321;
·         a Trieste 309;
·         a Milano 300;
·         a Monza 299;
·         a Pisa 287 euro;
·         a Palermo 115 euro;
·         a Biella 111 euro;
·         a Nuoro 88 euro;
·         a Cosenza 82 euro;
·         a Matera 79 euro;
·         a Potenza 65 euro;
·         a Cesena 60 euro;
·         a Catanzaro 57 euro;
·         ad Ascoli Piceno 46 euro;
·         ad Asti 19 euro.
Ragusa e Olbia sono città a TASI zero.
TASI
Secondo le rilevazioni di Confcommercio-Imprese per l’Italia, effettuate in collaborazione con Format Ricerche, a 5 giorni dalla scadenza TASI solo il 26,9% delle imprese del terziario conosceva l’importo da versare e oltre il 60% si trova in difficoltà nel pagare l’imposta a fronte di un evidente aumento dei costi burocratici.
Secondo il 74,3% delle imprese coinvolte nell’indagine intitolata “L’autunno del Fisco” il problema consiste in primo luogo nell’importo della TASI, considerato troppo ingente, mentre il 64,8% è stato messo a dura prova dalla concentrazione delle scadenze nell’ultimo periodo dell’anno.
TARI
A breve, inoltre, le imprese dovranno pagare anche la TARI, di cui la gran parte non conosce ancora l’importo visto che il 70% del campione non ha ancora ricevuto i bollettini precompilati da parte del proprio Comune. Anche per la TARI il problema principale risiede nel suo importo, ritenuto dall’86% delle imprese iniquo: la sua introduzione comporterà per 1 impresa su 4 un aggravio di oltre il +100% rispetto al passato.
Pressione fiscale
In generale la pressione fiscale che grava sulle imprese, soprattutto quelle del terziario di mercato, non accenna a diminuire e negli ultimi due anni ha inciso negativamente sull’80% delle aziende limitandone la crescita e la possibilità di fare investimenti e nuove assunzioni
LEGGI  La Voce dei Condomini BLOG di Leonardo Donofrio: TASI per imprese: il calcolo Comune per Comune:

martedì 10 giugno 2014