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martedì 12 dicembre 2017

Rottamazione per gli enti locali nel collegato fiscale 2018


Definizione agevolata anche per i tributi amministrati da Regioni, Provincie, Città metropolitane e Comuni non riscossi

Nel decreto fiscale collegato alla Legge di Stabilità 2018 e già pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, il primo articolo è dedicato alla riapertura della definizione agevolata, la cd. rottamazione delle cartelle esattoriali.

Nell'ultimo comma del primo articolo, viene chiarito che per quanto riguarda le entrate, anche tributarie, delle regioni, delle province, delle città metropolitane e dei comuni, non riscosse a seguito di provvedimenti di ingiunzione fiscale ma notificati entro il 16 ottobre 2017, dagli enti stessi e dai concessionari della riscossione, i medesimi enti territoriali possono stabilire, entro 60 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, l’esclusione delle sanzioni relative alle predette entrate.

Tale possibilità è stata introdotta in sede di conversione in legge del decreto.

Anche in questa ipotesi devono essere rispettate le regole previste per la rottamazione delle cartelle ma non è prevista la riapertura dei termini per chi non avesse esercitato questa facoltà lo scorso anno.

Ti potrebbe interessare il nostro pacchetto Rottamazione BIS e collegato Legge di Bilancio 2018 contenente un ebook in pdf sulle novità fiscali del collegato alla Legge di Bilancio 2018 e un utile file excel per il calcolo del risparmio derivante dalla definizione agevolata delle cartelle esattoriali.

Segui gratuitamente il dossier Rottamazione delle cartelle esattoriali 2017/2018: cosa fare con approfondimenti, news e aggiornamenti.

Fonte: Fisco e Tasse

mercoledì 19 ottobre 2016

Ora si acclara che Equitalia faceva strozzinaggio e ha rovinato la gente.



<NON BASTA LIQUIDARE  EQUITALIA>
<E’ OPPORTUNO VERIFICARE SE I COMPORTAMENTI DEGLI AGENTI ADDETTI PER LA RISCOSSIONE  E PER LA DETERMINAZIONE DEI TRIBUTI, SONO  STATI RISPETTOSI DEI DIRITTI DEI  CONTRIBUENTI >



Ma il grido di dolore che da tutte le parti d’Italia si levava, non lo sentiva nessuno
Per non dire dei giannizzeri. D’altronde cosa non si farebbe oggi per mantenersi un lavoro.
Via Equitalia, quattordicesima a tutti i pensionati, diecimila nuovi posti di lavoro. Ponti autostrade. Azz.. ma facciamoli più spesso sti referendum! Da kotiomkin




Certo ne siamo tutti lieti, meglio tardi che mai, ma per anni abbiamo dovuto subire ogni sorta di angherie e vessazioni.

Ma è  comunque un passo avanti dice qualcuno. Peccato che sia fatto proprio prima di cadere nell’orrido definitivamente.


Già,  ma  pare  arrivata la beffa, per non dir di peggio. Niente sulle cartelle pazze, sui numerosissimi evidenti  errori di calcolo, apparentemente impossibili con queste tecnologie avanzate. Se si sanno gestire. Quelle temutissime missive che hanno rovinato un sacco di gente, imprenditori piccoli e medi. Che i grossi si salvano sempre,  non si sa perchè.  Parola d’ordine “paga che ti faccio lo sconto” altrimenti ti massacro il doppio.


Infatti,  ma ci sono due aspetti e due scuole di pensiero, come consuetudine nel Belpaese. Comunque qualcosa si sta facendo, e tanto basta, della serie del mantradelsi  al quesito referendario. Oppure  si doveva fare prima, e questa seconda scelta appare più seria e onesta, ma ormai  occasione persa. Dunque non ci resta che accettare le briciole. Come sempre.

 Chi ha già   pagato il fio come quasi tutte le persone oneste che  non sono nel sommerso, invaso da   quelli  che non hanno problemi  dato che fiscalmente non esistono, zitti e mosca, e gioite di questa grande trovata governativa.  Bella  e sfornata al momento giusto..

Scuole di pensiero che finiscono con le case all’asta , e  poi ecco   l’intelletuale con tea party e pasticcini  o il sinistrorso a oltranza  che guardano lo sfigato saltare .  Augurare pari sofferenze a chi le ha causate a tanta gente, non è peccato.  Cattiveria ? No giustizia . Sostiene un amico feisbukiano.

 Da chiedersi come potevano  inoltrarsi fra le calde e confortevoli coltri in tutta tranquillità, la sera,  pensando ai misfatti, forse non voluti ma consentiti e attuati.  Forse ignari o forse sapevano sapendo di sapere. E si parla anche  di operatori onesti che certo non lo hanno fatto con piacere, a parte alcuni sadici. Che, si sa, ci sono sempre.

Vero è che sanatorie e condoni sono  sempre stati all’ordine del giorno per incamerare risorse, volgarmente far cassa.  E in specie il PD ha sempre detto vade retro. Ma ora improvvisamente, guarda te a meno di  cinquanta giorni dalla data fatidica ne infila uno dietro l’altro. Oltre ai benefit e chi più ne ha più ne metta.

Mentre i dati ufficiali ci raccontano che la disoccupazione giovanile  ancorata a vaucher  di dubbia morale o  al lavoro sommerso,  aumenta vieppiù. I lavoretti estivi o sporadici, oggi detti a chiamata, una volta appannaggio degli studenti che si pagavano le tasse universitarie e qualche gioco, oggi lo sono dei trentenni e oltre. Quelli che vorrebbero uscire dalla famiglia e mantenersi decorosamente e iniziare una vita di coppia. Magari con figli, per onorare il fertilityday. E invece son costretti a rimanere in casa e  a farsi mantenere. Da genitori /nonni.

E qualcuno ha avuto il coraggio di definirli choosy. Senza far nomi ehhh.

Questa situazione sì, che è anticostituzionale. Altro che  antibicameralismo perfetto  e  combinati disposti.

I nonni,  non più quelli del canto del fuoco, festeggiati bellamente una recente domenica , che ballano cantano giocano fanno i baby sitter a vita. Prima dei figli poi dei nipoti ultratrentenni. E,  se ce l’hanno, slacciano i cordoni della borsa. Ma quando una di queste generazioni crolla son dolori. Quando crollano in due, cavoli amari. E non rimane che la Caritas,  e associazioni viciniori, alle cui mense, si vocifera,  gli italiani superano di gran lunga gli immigrati.