Visualizzazioni totali

Visualizzazione post con etichetta mafia. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta mafia. Mostra tutti i post

mercoledì 3 febbraio 2016

LATRONICO (COR)SU INFILTRAZIONI MALAVITOSE IN BASILICATA

 Un’interrogazione al Ministro della Giustizia e al Ministro dell’Interno è stata presentata dall’on. Cosimo Latronico (Cor) in merito alle infiltrazioni mafiose in Basilicata. Nel documento il deputato evidenzia che “ la pericolosità della ’ndrangheta è un dato ormai acclarato in numerose inchieste ed analisi ed oggi è considerata la più pericolosa consorteria di stampo mafioso operante in Italia ed all'estero”. A ciò si aggiunge il fatto che “nei giorni scorsi hanno destato preoccupazione le dichiarazioni del procuratore aggiunto di Reggio Calabria, Nicola Gratteri, il quale ha affermato che in Basilicata sono attivi 7 gruppi di 'ndrangheta”. Latronico sottolinea che “la Basilicata non è di fatto immune dalla criminalità organizzata, nonostante gli sforzi compiuti negli ultimi anni da forze dell’ordine e magistratura che hanno portato a inchieste, arresti, processi e condanne contro il clan dei Basilischi e quelli operanti nella zona del Vulture- Melfese; e nel potentino la Direzione investigativa antimafia ha segnalato la presenza di diversi sodalizi criminali dediti al traffico di stupefacenti con la disponibilità di armi, e si registrano anche episodi di danneggiamento di mezzi ed infrastrutture produttive che mirano ad assoggettare le aziende e gli imprenditori del luogo”. Alla luce del fatto che “ è noto che la criminalità organizzata ha concentrato la propria attività su settori diversificati, dall'energia alla gestione dei rifiuti,
 dai servizi sanitari alle opere infrastrutturali e negli ultimi tempi l’area del materano, nella fascia ionica, è stata interessata da un intenso traffico di droga e da una serie di episodi incendiari e di estorsioni svolte dai clan malavitosi lucani collegati ad analoghi gruppi criminali delle vicine Calabria e Puglia” il parlamentare chiede ai due Ministri se “ il Governo non ritenga di avviare un monitoraggio, per quanto di competenza, sulle potenziali attività che in Basilicata possano essere oggetto di attenzioni da parte delle organizzazioni criminali e quali iniziative intendono promuovere per frenare questi fenomeni”.

Ti potrebbe anche interessare:

La mafia in Basilicata? La Tgr finalmente balbetta


L’escalation della paura e i veri poteri mafiosi in Basilicata

lunedì 1 febbraio 2016

L’escalation della paura e i veri poteri mafiosi in Basilicata

Fonte: Direzione Nazionale Investigativa Antimafia
Quando il pm Nicola Gratteri parla di sette gruppi di ‘ndrangheta attivi in Basilicata, probabilmente, si riferisce a quelli nella mappa che allego. (8, non 7) Mappa pubblicata dalla Dia. Se, come dice Gratteri, a ragione, questi gruppi fanno sponda con l’amministrazione pubblica, bisogna verificare la qualità del rapporto tra malavitosi e colletti bianchi. E questo spetta alla magistratura di casa nostra.
Ad oggi nulla è trapelato dalle indagini della magistratura lucana circa questo legame. Piuttosto emergono episodi inquietanti rispetto ai quali quasi mai si fa cenno a connessioni mafiose. E’ evidente che nel passato recente molte vicende giudiziarie hanno lasciato il vuoto intorno all’accertamento della verità. Mi riferisco ai fatti di Agrobios, Arbea, agli appalti in
Val Basento, alle vicende del Consorzio Industriale di Potenza, ai fatti di Tecnoparco,alla Felandina. Senza tralasciare il caso Toghe lucane. Mi riferisco alle nomine di dirigenti nella Sanità, alla costante emergenza rifiuti che porta acqua al mulino dei gestori delle discariche dietro i quali probabilmente si nascondono interessi economici di politici compiacenti che, magari, sono i veri tutori dell’affare monnezza lucana. Lo stesso si dica per la giostra dei rifiuti petroliferi e per l’occultamento delle verità sull’inquinamento. Senza fare di tutta l’erba un fascio, è evidente che i gruppi malavitosi cosiddetti ‘ndranghetisti o mafiosi, a prescindere da come sono trattati nella retorica giornalistica e di regime, rappresentano un pericolo maggiore. Oltre ad essere dei delinquenti che bisogna arrestare, sono anche la foglia di fico della Mafia vera. E’ facile parlare di mafia attribuendo a questi gruppi delinquenziali l’intero pacco criminale della Basilicata. E’ comodo, semplice. Certo, questi “locali della ‘ndrangheta” cercano con maggiore insistenza di penetrare la pubblica amministrazione per ricavare vantaggi. Ma attenti, la vera Mafia, quella che tutto decide e tutto muove, ha poco a che fare i clan che si contendono il mercato della droga e dell’estorsione. Ha molto a che fare con gli appalti, con la gestione dei rifiuti, con la gestione delle carriere, con le grandi opere pubbliche, con le risorse europee, con le pretese dei petrolieri. Loro, i sette gruppi, comodamente comandati e manovrati, ancora per poco, dalle cosche di oltre confine, presumibilmente, sono fornitori di manovalanza su mandato di qualcuno che porta la cravatta. In queste settimane è in atto un rilancio del mercato delle estorsioni. Questo non significa che la ‘ndrangheta locale ha il compito di intimidire qualche gestore di bar, significa che qualcuno sta creando le nuove condizioni per un’escalation della paura. E’ in atto in Basilicata una guerra sotterranea tra poteri forti i quali sono ben contenti del clima di paura generato dai manovali del crimine


PER SAPERNE DI PIU',CLICCA QUI




Ti potrebbe anche interessare:


La mafia in Basilicata? La Tgr finalmente balbetta







venerdì 29 gennaio 2016

La mafia in Basilicata? La Tgr finalmente balbetta

"Ringrazio pubblicamente il pm Nicola Gratteri per aver ricordato ai finti smemorati che anche in Basilicata c'è la mafia che trova sponda nella pubblica amministrazione. Intanto un miracolo Gratteri lo ha fatto, ha consentito al caporedattore della Tgr Basilicata (servizio pubblico) di pronunciare finalmente la parola mafia. Abbiamo scritto spesso di mafia e colletti bianchi su Basilicata24. La risposta della Tgr? Mandare in onda servizi che smontassero le nostre denunce. Vogliamo ricordare la mafia dei rifiuti? O quella delle assunzioni? Magari quella dei contributi europei? O quella delle mazzette attorno al petrolio? La Tgr Basilicata senza aspettare Gratteri, avrebbe potuto, e può, occuparsi di fatti molto più scomodi delle recitine nelle scuole materne. Non è mai troppo tardi."

 di Giusi Cavallo   Ven, 29/01/2016 - 20:33