Gli studenti non si fidano del governo nazionale e di quello regionale e scendono in piazza contro i falsi paladini antitrivelle, contro i fautori del job act e la buonascuola. Oltre a criticare la riforma scolastica, gli studenti sono contro le trivelle petrolifere che minacciano ancora il territorio della Basilicata. “Non crediamo al voltafaccia di Lacorazza e Pittella che vogliono che riportare il potere di decidere in materia di petrolio in capo alla Regione, ma non ostacolano la petrolizzazione della regione. Posizione questa addirittura condivisa dai petrolieri di Federpetroli.
“Noi non siamo né di destra, né di sinistra, perché – hanno sottolineato gli studenti nel comunicato – sono due facce della stessa medaglia. Un altro punto della nostra lotta è quello per la tutela e la salvaguardia della nostra terra, dilaniata dallo stesso mostro che però qui cambia faccia. Il liberal capitalismo.
Questo mostro si palesa con nomi all’apparenza innocui, quali Eni, Total, Shell. Multinazionali che depredano, distruggono e inquinano il nostro territorio, colluse con una classe politica inadeguata e meschina che sì arricchisce alle spalle di noi cittadini e permette la distruzione del nostro territorio mentre, sui mass media, fa a gara per ergersi a paladino della resistenza alle trivellazioni scellerate. Ma noi siamo qui e tutto questo non lo possiamo permettere”.
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