Nato nella Capitale il 2 Novembre 1940, ha attraversato diverse epoche della storia italiana, di cui ha conservato e portato con sé gli aneddoti più divertenti: dalla dolcevita romana fino all’era digitale, passando per gli anni della radio e del “Gran Varietà”.

Ognuno di noi è affezionato ad una sua battuta, ad un suo pezzo, ad una sua barzelletta, ad una sua espressione. Ognuno di noi ne conserva un frammento. Perché Gigi Proietti è sempre stato un porto sicuro in cui attraccare, lo sguardo a cui rivolgersi per smorzare preoccupazioni e affanni quotidiani, il sorriso saggio che rassicura, l’angolo di una comicità tanto naturale quanto travolgente, a cui non si può resistere.

La sua scomparsa addolora un intero Paese, perché in fondo era un po’ il nonno di tutti noi, quello che con un buffetto e una risata stempera le amarezze, quello che staresti ad ascoltare per ore senza mai stancarti, soprattutto per la bellezza dei suoi racconti, custoditi e narrati con cura, perché appartengono ad epoche lontane, che lui ha vissuto sempre con leggerezza e con un sorriso contagioso.

Recentemente aveva dichiarato: “La comicità è un grande mistero, si sa solo che fa ridere”. E noi, che insieme ai nostri nonni e genitori ci siamo tanto divertiti con lui, proveremo a cercare il segreto di quel mistero nei suoi film, nelle sue barzellette, nelle sue frasi e nelle sue risate, che non ci stancheremo mai di vedere e rivedere. Addio, Gigi!

DI  IL 

FONTE TALENTI LUCANI-PASSAGGIO A SUD