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venerdì 18 marzo 2016

Esenzione IMU: fa fede la bolletta elettrica

Un consumo di energia elettrica praticamente inesistente è un presupposto legittimo per revocare l’agevolazione prima casa: la sentenza.

Per avere diritto all’esenzione IMU sulla prima casa è necessario dimostrare che l’immobile sia adibito ad abitazione principale e a fare fede sono i consumi di energia elettrica, ovvero la bolletta. Dunque non è sufficiente provare la residenza anagrafica ma è necessario dimostrare che in quell’immobile è abitualmente utilizzato dal nucleo familiare.

A ribadirlo è una sentenza della CTR Lombardia, la n. 782/13/2016, che ha legittimato la presunzione di assenza di dimora abituale dall’immobile oggetto di agevolazione basata sugli assetti o troppo esigui consumi elettrici. Nel caso in esame labolletta elettrica rivelava dei consumi notevolmente più bassi rispetto al consumo medio giornaliero unipersonale, in realtà i consumi erano praticamente inesistenti, evidenziando una frequenza ed intensità di utilizzo dell’immobile evidentemente non quotidiano, quale dovrebbe essere la prima casa.
Il consumo medio giornaliero unipersonale viene stimato di kw. 2,00, mentre la contribuente del caso analizzato dalla CTR si collocava a 0,34 kw, consumo che si ritiene sia sufficiente per illuminare appena due lampadine. Insomma si trattava di una condizione decisamente non compatibile con il presupposto di abitazione principale.
Sulla base di tale rilevazione alla contribuente era stato revocato da parte del Comune il beneficio fiscale previsto dall’art. 8, comma 2, del D.Lgs. n. 504/1992 per le prime case. Fatto ritenuto legittimo da parte della Commissione Tributaria Regionale. Ne consegue che anche in caso di esenzione IMU sulle prime case, a fare fede per dimostrare che si tratti o meno di un’abitazione principale possa essere la bolletta elettrica.

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