Ascoltate le associazioni ambientaliste e i sindaci dei Comuni interessati
Sono stati ascoltati dalla terza Commissione consiliare presieduta da Francesco Pietrantuono (Psi) i rappresentanti di Legambiente e del Wwf ed i sindaci di Atella, Barile, Ginestra, Melfi, Rionero in Vulture, San Fele e Bella. In discussione il disegno di legge “Istituzione del Parco naturale regionale del Vulture e relativo ente di gestione”.
L’area del parco è suddivisa in diversi livelli di tutela: nel livello 1 sono compresi territori di elevato interesse naturalistico e paesaggistico con insistente o limitato grado di antropizzazione, il livello di tutela 2 include territori di rilevante interesse naturalistico, paesaggistico e culturale con limitato grado di antropizzazione, a tale livello di tutela sono sottoposte le aree che non rientrano nei livelli di tutela 1 e 3; il livello di tutela 3 racchiude territori di rilevante valore paesaggistico, storico e culturale con elevato grado di antropizzazione, a tale livello sono sottoposti gli ambiti urbani, periurbani ed extraurbani produttivi, individuati nei regolamenti urbanistici vigenti.
“Eravamo favorevoli alla perimetrazione originaria – hanno detto i rappresentati di Legambiente Ferri e De Biase – ma dopo le osservazioni di alcuni sindaci riteniamo che la proposta non abbia più senso. Alcuni Comuni –hanno aggiunto – si gioverebbero solo del marchio ma così come proposto il parco non avrebbe senso dal punto di vista ecologico ed ambientale oltre che economico. Se non si ritorna alla proposta originale degli uffici regionali la nostra associazione esprimerà serie riserve”.
Dello stesso parere i rappresentanti del Wwf Musacchio ed Agresti per i quali “la proposta degli uffici è stata stravolta dai sindaci. Prima veniva salvaguardata la biodiversità ora si pensa solo all’aspetto vincolistico a danno delle prospettive di reale sviluppo. Chiediamo dunque una perimetrazione più omogenea”.
“La nostra idea –ha detto il sindaco di Barile Antonio Murano – non è quella di essere attori principali di questo progetto ed abbiamo chiesto una diversa perimetrazione perché alcuni territori avevano difficoltà ad inserirsi in modo definitivo. Il parco deve essere un valore aggiunto, è uno strumento utile per il nostro futuro ed abbiamo l’esigenza che parta subito”. “Abbiamo sempre creduto in questo progetto – ha detto il sindaco di Ginestra, Giuseppe Pepice – e tutto il nostro territorio ne fa parte. E’ una opportunità che può essere da volano per la nostra economia e sicuramente se ci fosse stata una perimetrazione più omogenea il risultato sarebbe stato migliore. Bisogna far presto”.
“Abbiamo messo le nostre zone più pregiate – ha detto il sindaco di Atella, Nicola Telesca – e per noi si intraprende un cammino lungo il quale siamo certi di riuscire a convincere anche gli scettici una volta preso coscienza dei risultati che siamo certi verranno”. “Vorrei che si arrivasse subito ad una conclusione – ha detto Livio Valvano, sindaco di Melfi – a prescindere dai problemi che potranno essere risolti in una fase successiva. Propongo però che siano messi dei vincoli di distanza dalle zone industriali”.
“Siamo consequenziali ai nostri impegni –ha detto il vice sindaco di Rionero, Vito D’Angelo – e crediamo in questo parco perché lo consideriamo importante per lo sviluppo dei nostri territori ma abbiamo necessità che si faccia presto”. “E’ un momento storico per la nostra realtà – ha detto Donato Sperduto, sindaco di San Fele - e crediamo che questo percorso iniziato tanti anni fa vada concluso al più presto. Siamo favorevoli inoltre ad allargare la perimetrazione ad altri Comuni”.
In audizione anche il sindaco di Bella, Michele Celentano, il cui territorio non rientra nella perimetrazione dell’istituendo parco e che ha chiesto “di entrarne a far parte perché lo ritengo un valore aggiunto ed una grande possibilità di sviluppo per la nostra comunità”.
Hanno partecipato ai lavori della Commissione, oltre al presidente Francesco Pietrantuono (Psi), i consiglieri Luigi Bradascio (Pp), Carmine Miranda Castelgrande, Vincenzo Robortella, Roberto Cifarelli e Vito Santarsiero (Pd), Francesco Mollica (Udc), Gianni Leggieri (M5s), Aurelio Pace e Giannino Romaniello (Gruppo Misto), Gianni Rosa (Lb – Fdi).
L.C.
L’area del parco è suddivisa in diversi livelli di tutela: nel livello 1 sono compresi territori di elevato interesse naturalistico e paesaggistico con insistente o limitato grado di antropizzazione, il livello di tutela 2 include territori di rilevante interesse naturalistico, paesaggistico e culturale con limitato grado di antropizzazione, a tale livello di tutela sono sottoposte le aree che non rientrano nei livelli di tutela 1 e 3; il livello di tutela 3 racchiude territori di rilevante valore paesaggistico, storico e culturale con elevato grado di antropizzazione, a tale livello sono sottoposti gli ambiti urbani, periurbani ed extraurbani produttivi, individuati nei regolamenti urbanistici vigenti.
“Eravamo favorevoli alla perimetrazione originaria – hanno detto i rappresentati di Legambiente Ferri e De Biase – ma dopo le osservazioni di alcuni sindaci riteniamo che la proposta non abbia più senso. Alcuni Comuni –hanno aggiunto – si gioverebbero solo del marchio ma così come proposto il parco non avrebbe senso dal punto di vista ecologico ed ambientale oltre che economico. Se non si ritorna alla proposta originale degli uffici regionali la nostra associazione esprimerà serie riserve”.
Dello stesso parere i rappresentanti del Wwf Musacchio ed Agresti per i quali “la proposta degli uffici è stata stravolta dai sindaci. Prima veniva salvaguardata la biodiversità ora si pensa solo all’aspetto vincolistico a danno delle prospettive di reale sviluppo. Chiediamo dunque una perimetrazione più omogenea”.
“La nostra idea –ha detto il sindaco di Barile Antonio Murano – non è quella di essere attori principali di questo progetto ed abbiamo chiesto una diversa perimetrazione perché alcuni territori avevano difficoltà ad inserirsi in modo definitivo. Il parco deve essere un valore aggiunto, è uno strumento utile per il nostro futuro ed abbiamo l’esigenza che parta subito”. “Abbiamo sempre creduto in questo progetto – ha detto il sindaco di Ginestra, Giuseppe Pepice – e tutto il nostro territorio ne fa parte. E’ una opportunità che può essere da volano per la nostra economia e sicuramente se ci fosse stata una perimetrazione più omogenea il risultato sarebbe stato migliore. Bisogna far presto”.
“Abbiamo messo le nostre zone più pregiate – ha detto il sindaco di Atella, Nicola Telesca – e per noi si intraprende un cammino lungo il quale siamo certi di riuscire a convincere anche gli scettici una volta preso coscienza dei risultati che siamo certi verranno”. “Vorrei che si arrivasse subito ad una conclusione – ha detto Livio Valvano, sindaco di Melfi – a prescindere dai problemi che potranno essere risolti in una fase successiva. Propongo però che siano messi dei vincoli di distanza dalle zone industriali”.
“Siamo consequenziali ai nostri impegni –ha detto il vice sindaco di Rionero, Vito D’Angelo – e crediamo in questo parco perché lo consideriamo importante per lo sviluppo dei nostri territori ma abbiamo necessità che si faccia presto”. “E’ un momento storico per la nostra realtà – ha detto Donato Sperduto, sindaco di San Fele - e crediamo che questo percorso iniziato tanti anni fa vada concluso al più presto. Siamo favorevoli inoltre ad allargare la perimetrazione ad altri Comuni”.
In audizione anche il sindaco di Bella, Michele Celentano, il cui territorio non rientra nella perimetrazione dell’istituendo parco e che ha chiesto “di entrarne a far parte perché lo ritengo un valore aggiunto ed una grande possibilità di sviluppo per la nostra comunità”.
Hanno partecipato ai lavori della Commissione, oltre al presidente Francesco Pietrantuono (Psi), i consiglieri Luigi Bradascio (Pp), Carmine Miranda Castelgrande, Vincenzo Robortella, Roberto Cifarelli e Vito Santarsiero (Pd), Francesco Mollica (Udc), Gianni Leggieri (M5s), Aurelio Pace e Giannino Romaniello (Gruppo Misto), Gianni Rosa (Lb – Fdi).
L.C.
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