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giovedì 14 gennaio 2016

COMUNE DI SAN FELE RENDICONTO MINUTE SPESE IV° TRIMESTRE 2015



RIGORE E TRASPARENZA
MANDATO di  € 2.283,35 ALL' ECONOMO PER INTEGRAZIONE FONDO MINUTE SPESE SOMME  LIQUIDATE :
















mercoledì 13 gennaio 2016

Abusi edilizi: compravendite valide senza condono

Per la Cassazione non sempre gli abusi edilizi invalidano le compravendite immobiliari: incidenza del condono edilizio e casistica in è possibile procedere con la trattativa

.Secondo la Corte di Cassazione (sentenza 24852/2015) sono validi i contratti dicompravendita immobiliare nel caso in cui le irregolarità edilizie (abusi) rilevate sull’immobile non superino il 2% delle misure progettuali, ovvero in caso di parziale difformità dal permesso di costruire, o se interviene la sanatoria (condono edilizio) prima della conclusione del contratto.

Il caso riguardava una richiesta di nullità delpreliminare di vendita motivato dal fatto che la società di costruzione, successivamente alla stipula, aveva apportato all’immobilemodifiche interne non autorizzate, che però non ne modificavano la volumetria.
I giudici hanno respinto la richiesta dell’acquirente, giudicando valido il contratto e chiarendo che devono essere considerati nulli solo gli atti che non contengono gli estremi del permesso di costruire o quelli della domanda di sanatoria edilizia se sono superati i limiti di legge per le irregolarità commesse.
La sentenza ricorda infatti che a definire il limite del 2% per le irregolarità edilizie, nel caso in cui si parli di parziale difformità dal permesso di costruire, è lo stesso Testo unico dell’edilizia (Dpr 380/2001), facendo riferimento a scostamenti rispetto a:
·         altezze,
·         volumetrie,
·         superfici coperte dichiarate nel progetto.
Se le opere realizzate senza titolo abilitativo non superano questi limiti, il preliminare di vendita è valido e si può procedere alla stipula del contratto definitivo. Diversamente, il preliminare deve essere considerato nullo e per poter concludere la compravendita è necessario ottenere il condono degli abusi edilizi commessi.



La Voce dei Condomini BLOG di Leonardo Donofrio: Abusi edilizi: compravendite valide senza condono: Per la Cassazione non sempre gli abusi edilizi invalidano le compravendite immobiliari: incidenza del condono edilizio e casistica in è pos...

Canone RAI 2016: domande e risposte

Le risposte ai principali dubbi sul canone RAI in bolletta elettrica: chi deve pagare, chi è esente, come si paga, come non pagarlo e altre informazioni utili.




Negli ultimi temi si è parlato molto di canone RAI, soprattutto in vista della sua riforma che prenderà il via proprio nel corso dell’anno appena iniziato. Ma vediamo bene di cosa si tratta, chi deve pagarlo, chi è esente, come effettuare il versamento, come evitare di pagarlo e come ottenere tutte le informazioni necessarie.
=> Canone RAI 2016: cosa cambia


Cos’è il canone RAI?


Partiamo con il precisare che si tratta di un’imposta che deve essere versata dal contribuente obbligatoriamente entro i termini previsti dalla legge, a meno che il soggetto non sia in possesso dei requisiti che ne consentono l’esenzione.
A quanto ammonta?


Per il 2016 il canone annuo ordinario è stato ridotto a 100 euro e non più 113,50 euro.
Come si paga il canone RAI?


Con la riforma del canone RAI, il pagamento non avverrà più tramite bollettino ma mediante addebito nella fattura per i titolari di utenza di fornitura di energia elettrica, l’importo annuo del canone verrà suddiviso in dieci rate mensili. Limitatamente al 2016, il primo addebito di canone avverrà nella prima fattura elettrica successiva al 1° luglio 2016. L’importo del canone è indicato nella fattura con una distinta voce.
Chi deve pagare


Anche in seguito alla riforma del canone RAI, si conferma che il canone ordinario è dovuto da chiunque detenga un apparecchio atto o adattabile alla ricezione delle trasmissioni televisive (art. 1 del R.D.L. del 21/02/1938 n. 246), indipendentemente dalla qualità o dalla quantità del relativo utilizzo (Sentenza Corte Costituzionale 12/5/1988 n. 535 – Sentenza Corte di Cassazione 3/8/1993 n.8549). Il canone è dovuto una sola volta per tutti gli apparecchi detenuti nei luoghi adibiti a propria residenza o dimora dallo stesso soggetto e dai soggetti appartenenti alla stessa famiglia anagrafica.




Il pagamento è obbligatorio anche nel caso in cui l’apparecchio televisivo venga destinato ad uso diverso dalla visione della televisione, ad esempio per la visione di nastri preregistrati, o di utilizzo come terminale o come monitor per video-games. Tale utilizzo, infatti, non ne esclude la adattabilità alla ricezione delle trasmissioni televisive, con conseguente obbligo di corrispondere il canone TV.


E se il Pc è privo di sintonizzatore TV?


Chi possiede solo un computer privo di sintonizzatore TV non deve pagare il canone, visto che solo apparecchi atti od adattabili a ricevere il segnale audio/video attraverso la piattaforma terrestre e/o satellitare sono assoggettabili a canone TV. Diversamente, se i computer consentono l’ascolto e/o la visione dei programmi radiotelevisivi via Internet e non attraverso la ricezione del segnale digitale terrestre o satellitare non sono assoggettabili a canone (nota Min. Sviluppo Economico 22 febbraio 2012).


Possibile non pagarlo?


Nel caso in cui si intenda dichiarare, sotto la propria responsabilità penale, di non detenere alcun apparecchio atto o adattabile alla ricezione delle trasmissioni televisive, la comunicazione deve essere tassativamente effettuata nelle forme previste dalla legge e definite con provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle entrate. Tale dichiarazione sarà valida solo per l’anno in cui viene presentata.




Come funzionano le esenzioni per gli over 75?


Per gli over 75 è prevista un’esenzione dal versamento del canone RAI in caso di reddito non superiore agli 8.000 euro annui, l’innalzamento a tale soglia per gli anni dal 2016 al 2018 è vincolato alle maggiori entrate previste. Le modalità di fruizione dell’esenzione saranno stabilite con decreto del Ministro dell’Economia e delle Finanze, di concerto con il Ministro dello Sviluppo Economico.


L’utenza elettrica implica il pagamento?


L’utenza elettrica fa presumere la detenzione di un apparecchio ricevente. Tale presunzione può essere superata solo con apposita dichiarazione allo Sportello S.A.T. dell’Agenzia delle Entrate. L’addebito nella fattura elettrica avviene anche in caso di domiciliazione bancaria del pagamento della stessa.


Si paga per le utenze non domestiche?


Da precisare che la presunzione di detenzione dell’apparecchio televisivo non si applica anche alle utenze elettriche non domestiche, poiché si applica solo alle utenze per la fornitura di energia elettrica nel luogo in cui un soggetto ha residenza anagrafica (c.d. “utenze domestiche residenti”).


È ancora possibile il suggellamento degli apparecchi?
In seguito alla riforma del canone RAI non è più prevista dalla legge la disdetta dell’abbonamento richiedendo il suggellamento degli apparecchi. Tale possibilità viene abolita anche per gli abbonati speciali, per il resto la disciplina di questi ultimi è rimasta invariata.
Chi deve sottoscrivere l’abbonamento speciale?
In caso di possesso di apparecchi Radio o TV nei locali della propria attività occorre sottoscrivere un nuovo abbonamento speciale utilizzando il bollettino allegato.
Il canone si paga anche in caso di TV affittato?
Il canone RAI si paga anche in caso di TV affittato, essendo dovuto per la semplice detenzione dell’apparecchio (art. 1 R.D.L 21/2/1938 n. 246).
Chi paga in caso di locazione immobiliare?
Il versamento dell’imposta deve essere effettuato da parte dell’affittuario, in quanto detentore dell’apparecchio (art. 1 R.D.L 21/2/1938 n.246), anche nel caso in cui il televisore non sia di sua proprietà.
Si paga anche sulle seconde case?
Il canone RAI non si paga sulle seconde case, poiché è dovuto una sola volta per tutti gli apparecchi detenuti nei luoghi adibiti a propria residenza o dimora dallo stesso soggetto e dai soggetti appartenenti alla stessa famiglia anagrafica.
Pagano anche i residenti all’estero?
Sono chiamati al versamento del canone anche i residenti all’estero che possiedono un’abitazione in Italia.
Chi sono gli altri esenti?
Sono esenti gli Ospedali militari, le Case del Soldato e le Sale convegno dei Militari delle Forze Armate, ma la detenzione del televisore all’interno di un alloggio privato, anche se situato dentro le strutture militari, non esonera dal pagamento del canone. Esenti anche i militari di cittadinanza straniera appartenenti alle forze armate della Nato di stanza in Italia (art. 10, paragrafo 1, Convenzione di Londra 19/06/1951) previa comunicazione al S.A.T., Sportello Abbonamenti TV con allegata la dichiarazione del Comando da cui dipende l’interessato o l’autocertificazione attestante l’appartenenza alle Forze Armate della NATO.
=> Scarica il modulo di esenzione dal canone RAI
Vengono poi esonerati dal canone RAI gli agenti diplomatici e consolari stranieri accreditati in Italia, a condizione che nel Paese da loro rappresentato i nostri rappresentanti diplomatici ivi accreditati godano di uguale trattamento. Vengono infine esonerate dal pagamento del canone RAI le imprese che esercitano l’attività di riparazione o commercializzazione di apparecchiature di ricezione radio televisiva (risoluzione della Direzione Centrale Normativa e Contenzioso dell’Agenzia delle Entrate n. 2003/79447 del 29 luglio 2003).
A quanto ammontano le sanzioni?
In caso di mancato pagamento del canone RAI accertato con verbale da parte delle Autorità di controllo, il contribuente dovrà corrispondere il canone con la decorrenza accertata nel verbale e dovrà versare una sanzione fino a 619 euro per ogni annualità evasa.
=> Canone RAI 2016: nuove regole, sanzioni, esenzioni
Come ottenere supporto?
La RAI mette a disposizione degli utenti che necessitino di informazioni e supporto, o per esprimere opinioni, un numero unico 0039 06-87408197 per chi chiama dall’Italia e 199.123.000 per chi chiama dall’estero. Il servizio è attivo con risponditore automatico tutti i giorni 24 ore al giorno. Per le informazioni riguardanti gli abbonamenti il servizio con operatore è attivo dal lunedì al sabato dalle ore 9,00 alle ore 21,00, tranne i festivi. Il costo massimo della chiamata è di di 14,49 centesimi di euro al minuto, comprensivo di IVA, dal lunedì al venerdì dalle ore 8,00 alle 18,30 e il sabato dalle ore 8,00 alle ore 13,00. Nelle rimanenti fasce orarie il costo del servizio è di 5,67 centesimi di euro al minuto. Per le chiamate da rete mobile il costo è inferiore a 48,8 centesimi di euro al minuto con uno scatto alla risposta inferiore a 15,75 centesimi di euro a seconda dell’operatore mobile di accesso. Per chi chiama dall’estero il costo varia a seconda delle tariffe del carrier da cui origina la chiamata o dal contratto dell’operatore di telefonia mobile.
Disposizioni attuative
Ricordiamo che la legge prevede che successive disposizioni attuative integrino l’attuale disciplina
FONTE PMI



Bando per il Servizio di assistenza domiciliare anziani

COMUNE DI SAN FELE
AVVISO

Si comunica, che la seduta di Commissione, prevista per il giorno 15/01/2016, relativa al Bando per il servizio di assistenza domiciliare per le persone anziane, è stata rinviata a data da destinarsi.

domenica 10 gennaio 2016

Lucani si nasce e si resta...

«Il lucano non si consola mai di quello che ha fatto, non gli basta mai quello che fa.»



«Girano tanti lucani per il mondo, ma nessuno li vede, non sono esibizionisti. Il lucano, più di ogni altro popolo, vive bene all’ombra. Dove arriva fa il nido, non mette in subbuglio il vicinato con le minacce e neppure i “mumciupì” con le rivendicazioni.

E’ di poche parole.
Quando cammina preferisce togliersi le scarpe, andare a piedi nudi. Quando lavora non parla, non canta.
Non si capisce dove mai abbia attinto tanta pazienza, tanta sopportazione.
Abituato a contentarsi del meno possibile si meraviglierà sempre dell’allegria dei vicini, dell’esuberanza dei compagni, dell’eccitazione del prossimo.
Lucano si nasce e si resta.

Gli emigranti che tornano dalla Colombia o dal Brasile, dall’Argentina o dall’Australia, dal Venezuela o dagli Stati Uniti, dopo quaranta anni di assenza, non raccontano mai nulla della vita che hanno trascorso da esuli.
Rientrano nel giro della giornata paesana, nei tuguri o nelle grotte, si contentano di masticare un finocchio o una foglia di lattuga, di guardare una pignatta che bolle, di ascoltare il fuoco che farnetica.
E di uscire all’aurora se hanno un lavoro o un servizio da compiere, uscire all’oscuro per tornare di notte.
Non si tratta di una vocazione alla congiura o alla rapina ma di una istintiva diffidenza verso il sole.
Dove c’è troppa luce il lucano si eclissa, dove c’è troppo rumore il lucano s’infratta.Non si fa in tempo a capire questo animale, a fare un passo di strada insieme, che già fugge alla svolta.
Per andare dove? Gli amici che hanno qualche dimestichezza coi lucani hanno capito la strategia, li fanno cuocere nel loro brodo.
C’è un tratto caratteristico dei lucani, un tratto sfuggito ai viaggiatori, da Norman Douglas a Carlo Levi, sfuggito ai benefattori, da Adriano Olivetti a Clara Luce, e forse agli stessi sociologi. Il lucano non si consola mai di quello che ha fatto, non gli basta mai quello che fa
.»
by Gente della Lucania di Leonardo Sinisgalli

venerdì 8 gennaio 2016

Canone RAI 2016: nuove regole, sanzioni, esenzioni

Riforma canone RAI in Legge di Stabilità: rate da 10 euro in bolletta elettrica da luglio 2016, imposizione presuntiva, obblighi per imprese, procedure di esenzione, comunicazioni al Fisco, sanzioni per morosi.

Le modifiche apportate in Senato alla Legge di Stabilità prevedono che il canone RAI in bolletta elettrica venga pagato in dieci rate, da gennaio a ottobre, anche se nel 2016 il primo addebito arriverà in luglio per permettere alle società elettriche di adeguare le procedure; previsti tempi stretti per l’attuazione della riforma, obbligo presuntivo esteso a tutti i titolari di un contratto di fornitura energetica (una sola volta), nuove sanzioni per i morosi, con la possibilità di ottenere l’esenzione con formula opt-out a carico del contribuente: vediamo con precisione come si configura questa norma.
Pagamento canone RAI
La formulazione finale della misura è che in bolletta l’importo delle rate del canone RAIsia oggetto di distinta indicazione, in modo tale che il contribuente possa identificarlo chiaramente fra le varie voci, senza imponibilità ai fini fiscali. Ricordiamo che l’importo del canone RAI scende a 100 euro rispetto agli attuali 113 (rate da 10 euro). Importante: nel caso in cui il contribuente abbia le bollette domiciliate in banca sul conto postale o su altri mezzi di pagamento, le relative autorizzazioni si intendono automaticamente estese al pagamento del canone.
Platea
Come fa l’impresa elettrica a sapere a quali clienti addebitare il canone e a quali no? In sede di prima applicazione, quindi nel 2016, l’Agenzia delle Entrate mette a disposizione dei fornitori di energia l’elenco degli esenti dal pagamento del canone RAI, attraverso il sistema informativo integrato istituito presso l’Acquirente Unico dalla legge 129/2010, così come fornisce ogni elemento utile a individuare i soggetti obbligati.
Quando vengono stipulati nuovi contratti di fornitura di energia elettrica, l’impresa deve acquisire la dichiarazione del cliente sulla residenza anagrafica nell’immobile. Sarà poi il contribuente a comunicare ogni eventuale variazione successiva. Ricordiamo che laresidenza anagrafica e l’accesso alla rete elettrica sono le due condizioni attraverso le quali l’Erario può presumere l’esistenza di un televisore e chiedere il pagamento del canone RAI.
Esenzioni
Il contribuente che non possiede il televisore deve comunicarlo all’Agenzia delle Entrate: solo tramite questa forma di auto-certificazione sarà possibile ottenere l’esenzione e l’iscrizione nell’elenco degli esenti dal pagamento del canone RAI. Ricordiamo che le maggiori entrate che deriveranno dal pagamento in bolletta del canone RAI (la misura ha lo specifico obiettivo di ridurre l’evasione su questa tassa) serviranno ad alzare a 8mila euro la soglia di esenzione per gli over75.
Versamenti Erario
Sono le imprese elettriche a versare le somme che il contribuente ha pagato all’Erario, entro il giorno 20 del mese successivo a quello del pagamento, completando comunque i versamenti entro il 20 dicembre. La norma sottolinea che le imprese elettriche non hanno comunque alcun obbligo di anticipazione. In realtà, per definire con precisione le modalità con cui le imprese di energia elettrica effettueranno i versamenti all’Erario, bisognerà attendere uno specifico decreto applicativo del ministero dello Sviluppo Economico, di concerto con l’Economia, entro 45 giorni dall’entrata in vigore della Legge di Stabilità (entro il 15 febbraio).
Sanzioni
Il provvedimento attuativo stabilirà anche le sanzioni per eventuali ritardi, mentre il mancato pagamento è sanzionato con una multa che può variare da 200 a 600 euro

giovedì 7 gennaio 2016

Potenza capitale La civiltà urbana nel Dopoguerra

Gli anni delle tensioni sociali e politiche scorrono con la minaccia, proferita dalla gente più arrabbiata, dell’addà venì baffone, alludendo chiaramente all'avvento del comunismo di Stalin, con la propaganda dell'Uomo Qualunque di Guglielmo Giannini e del "bianco fiore", che ha organizzato la visita del Capo del Governo


Potenza capitale
La civiltà urbana nel Dopoguerra
Il mercato dei poveri di Potenza (foto concesse da L. TUFANO)
Chi mai può fare ombra al ministro? Egli ha riscosso il maggiore consenso elettorale, domina incontrastato nella sua città e nella sua regione, ha mano libera in loco e fa uso discrezionale del potere a Roma, in base alla forza che è riuscito e che riesce a rappresentare.
L'Ente Riforma e la Cassa del Mezzogiorno sovraintendono sul destino degli imprenditori e dei contadini, ma la città campa di uffici e di stipendi. Vi è uno scarso assorbimento di manodopera nella industria. La fuga di contadini dall'agricoltura fa dei settori meno produttivi come il commercio e il pubblico impiego, e per i lavori di ricostruzione, l'edilizia, le più forti "spugne" che assorbono i disoccupati. Gli altri lavoratori emigrano nell'Italia del nord ed in Europa.
Potenza non offre posti di lavoro nel settore industriale, bensì nei servizi, nel pubblico impiego e nella edilizia.
Verranno alla luce i nuovi enti locali come le Casse Mutue coltivatori diretti ed artigiani.
Verranno il clientelismo organizzato e selvaggio, le raccomandazioni, l'abuso edilizio, la concessione di licenze di commercio, le assunzioni su voto di scambio. I compiti affidati ai politici comportano una grossa concentrazione di potere al partito DC, specie con la segreteria nazionale affidata ad Amintore Fanfani (1954).
La struttura clientelare tradizionale nel Mezzogiorno sembra più paternalistica, spesso appagata da favori e concessioni, e chi ne manovra i fili non è più il proprietario terriero, l'imprenditore o l'avvocato, bensì il funzionario democristiano.
Malgrado tutto se si esce dalla città, oltre i nuovi palazzi della ricostruzione e della edilizia economica e popolare, si può ancora constatare come la campagna ostenti le sue eterne coltri di neve d'inverno o di giallo nella tarda estate e in autunno. Mostri come le contadine sono ancora impegnate nel lavoro dei campi e indossino, per la festa e per venire in città, il costume tradizionale. Come gli uomini, quelli rimasti, siano ancora alle prese con le cavalcature per il trasporto di legna, carboni e prodotti.
Gli anni delle tensioni sociali e politiche scorrono con la minaccia, proferita dalla gente più arrabbiata, dell’addà venì baffone, alludendo chiaramente all'avvento del comunismo di Stalin, con la propaganda dell'Uomo Qualunque di Guglielmo Giannini e del "bianco fiore", che ha organizzato la visita del Capo del Governo.
Odo Spadazzi si agita per il partito monarchico, ne è il segretario federale e gira frenetico per le campagne regalando cravatte ai contadini.
All'avvocato Claudio Merenda, segretario provinciale della Democrazia Cristiana scrivono tutti i cittadini e anche gli uomini di Governo.
Con le Fiere campionarie di Basilicata, tenute nella villa comunale del rione Santa Maria, si apre un discorso nuovo di esposizione e di produzione con la localizzazione delle merci in appositi stand allestiti dalle aziende. La pubblicità parla di manifestazioni di vitalità delle categorie economiche lucane.
È proprio nel corso della prima Fiera Campionaria di Basilicata, che viene premiata la poesia "Città fra paesi" di un giovane, studente del Liceo-Ginnasio Orazio Flacco di Potenza Vito Riviello, che con quella composizione, dà un verace ritratto della antica città e si inserisce in quella pattuglia di poeti come Scotellaro, Parrella, Stolfi, Trufelli, Giannotta ed altri che, negli anni '50, si sono distinti con una produzione poetica considerata benevolmente dalla critica nazionale.
Si riapre, dopo ben dieci anni di chiusura, il Convitto Nazionale Salvatore Rosa. Dagli inquieti anni '40, frequentato allora dagli ufficiali dell'esercito italiano, con l'orchestra e la cantante settentrionale, il Gran Caffè Italia riprende la sua attività completamente rinnovato e rimodernato con una fastosa sala.
Tra l'amministrazione comunale e quella della Provincia si stabilisce di realizzare la costruzione di un Grande Albergo, progettato dal noto architetto Nino Costabile e su emissione da parte delle due amministrazioni di apposite obbligazioni. L'edificio sorgerà nei pressi del banco di Napoli.
Proseguono le feste da ballo e i veglioni, le notti di speranza e di allegra esibitoria. Quattrocento universitari hanno istituito il proprio circolo alla cui guida vi è l'attivissimo organizzatore Aldo Viola.
AI Circolo Lucano, nei locali del piano superiore al Teatro Comunale F. Stabile, Valentine Fougere, espone in lingua francese tappeti persiani, chincaglierie, soprammobili di importanza parigina, come le porcellane di Limoges. AI Circolo della Stampa invece si tiene un concerto con Clara Saldicco di Rionero in Vulture.
AI Teatro Stabile, una rappresentazione di dilettanti, tutta trasmessa per radio "Il microfono è vostro". Da Potenza si tenta di invano di raggiungere il successo radiofonico. Si rinnova la pavimentazione di via Pretoria; via Meridionale si agghinda, la via che collega il vecchio ospedale San Carlo - il Castello - a via 18 Agosto è quasi finita. Da via Roma a via Meridionale i lavori sono in pieno svolgimento. Ma attorno alla città che cresce vi è la campagna che lambisce il ponte di Montereale, dove le giovani contadine, trafelate per il lungo cammino, si cambiano le scarpe, tolgono quelle sporche, o gli scarponi, che mettono nelle bisacce portate dagli asini o dai muli o li nascondono in qualche buco nella siepe. Calzano così quelle buone per la festa.
Da Nino Mastrangelo, salumeria di classe, acquistano per la cena i cittadini di un certo rango; un etto di mortadella di primissima qualità o di gruviera, due etti di salame milanese o di prosciutto crudo paesano o di Parma, un pezzo di parmigiano o di grana padano fanno la gioia delle famiglie-bene.
Al caffè De Carlo d'estate l'orchestrina suona ogni sera "Ciliegie e rose a primavera", le ''Foglie morte", "Serenata celeste".
È d'inverno che il Prefetto sollecita l'incremento del Fondo Nazionale di "Soccorso invernale" e presiede un Comitato per l'assistenza ai cittadini indigenti. Sui biglietti di ingresso al Teatro Stabile per la proiezione dei film che provengono dagli Stati Uniti e al Sala Roma, e su quelli che corrispondono ai servizi di trasporto SITA, su altri prodotti e servizi grava il contributo Pro-reduci.
Al compagno Michele Mancino va la direzione del PCI e della Federterra.
La città degli impiegati di 30 mila abitanti ha più di 10 mila contadini tra i suoi abitanti che vivono nelle campagne.
E mentre livido di fame e di umiliazione il Mezzogiorno affronta i comizi per le politiche del 1951, in città si succedono i trattenimenti e i concerti.
Nel festeggiare San Giuseppe si son riempite di "zeppole" le vetrine delle pasticcerie ed i vari Giuseppe sono menzionati per gli auguri dalla stampa. Con le zeppole va bene l'aranciata e l'acqua minerale di Monticchio del Consorzio Agrario Provinciale: "la vita è bella se la saje piglià"; ma la 1100S, con carrozzeria Pinin Farina non è ignota ai pochi Vip della città. La 600 è la utilitaria per eccellenza con sistemazione posteriore del motore e per le sospensioni a quattro ruote.
È questa l'automobile che ha caratterizzato gli anni cinquanta, ha accorciato le distanze, anche quelle sociali, ha aiutato tutti specie quelli che la utilizzano per lavoro, i noleggiatori, gli artigiani, i medici, gli avvocati, gli innamorati e gli impiegati, perfino gli agricoltori e i contadini.
La nuova 500 di lire 465.000, e che ricalca lo schema della 600, rappresenta poi una grande occasione per chi, spendendo poco e volendo fruire di una piccola auto riesce ad espletare tutte le sue attività di movimento in città.
L'Ente Riforma e la Cassa per il Mezzogiorno sovraintendono sul destino dei contadini e degli imprenditori, ma la città campa di uffici e di stipendi. I contadini sono arrivati fino sulla piazza della Prefettura a protestare con ira e i questurini del ministro Scelba sono lì ad aspettarli, proprio per mantenere l'ordine pubblico.
Ora si può uscire dalla città/più facilmente: oltre i nuovi palazzi della edilizia economica e popolare, la campagna ostenta le sue coltri di verde e di giallo, mostra le contadine che lavorano nei campi e di sera gli uomini tornano con le cavalcature cariche di legna e di prodotti.
Si va a pranzo fuori. Dallo spuntino in campagna alla gita, al pic-nic, i potentini sono nelle automobili per giungere alle trattorie fuori Potenza, o allo Scuorzo, e anche a Salerno per gustare le pietanze di mare.
Quelli del Dopolavoro Postelegrafonici, in coincidenza della festa di San Giuseppe Cafasso, patrono dei detenuti, hanno tenuto uno spettacolo a 180 carcerati chiusi nelle antiche carceri giudiziarie di via Manhes. Tutti i detenuti hanno applaudito calorosamente e ringraziato commossi gli attori.
È questo un gruppo di attori che farà epoca nella città per il suo regista-attore Gerardo Crisci, la cui professionalità risale al periodo in cui recitava a Roma, quando ne parlavano l'Espresso e l'Italia Nuova per la sua abile attività di regista e di attore svolta per conto della "Viro-Film" e del Ministero delle Telecomunicazioni, per Rocco Tulipano, attore comico, per Lidia Bavusi, attrice spigliata e intelligente, per Fiorella Fiore, per Pina De Stefano, Maria Certomà, la vamp, le signorine Curci, Grenci e Rosetta Di Nuzzo; per gli attori Dapoto, Lapetina, Colasurdo, Bevilacqua, Dino Bavusi, Amato. Gli organizzatori sono Bavusi e Renna, l'orchestra è diretta da Gerardo Montecarlo.
Fra Nazario, Michele Gerardi, il sacerdote che ha girato il film "Francesco giullare di Dio" di Rossellini, è in città e dichiara alla stampa che lo intervista: «da quando sono venuto a Potenza non esco quasi mai, la gente mi guarda come se io fossi un divo e mi vergogno … Non ho avuto neanche una lira per la mia prestazione. Mi basta aver contribuito a far conoscere la vita del Santo che più amo e venero».
L'On. Colombo è sindaco della città. Il consiglio comunale lo ha eletto con 25 voti e 13 schede bianche, gli assessori sono Giuseppe Zaccara, Eugenio Brienza, Francesco Speranza, Salvatore Zirpoli, Gianna De Rosa, Vincenzo Solimena, supplenti Potito Petrone ed Elifani. Le questioni da affrontare consistono nello ospedale psichiatrico, nel piano regolatore, nel nuovo albergo, per il collegio degli orfani dei lavoratori, per le case degli impiegati comunali, nell'acquedotto, nell'asilo infantile, nel problema delle scuole. Ma essendo incompatibile la carica di sindaco con quella di parlamentare, dopo appena sei mesi Colombo deve dimettersi. Un nome raccoglie il consenso e la simpatia di tutti è quello dell'ingegnere Vincenzo Solimena.
Nitti, l'ultimo grande lucano, è morto nel febbraio 1953. Il vecchio statista viene commemorato alla Camera dall'on. Colombo.
Si è avuta notizia della morte di Stalin; nella federazione del PCI lo si commemora con un po' di commozione, quasi troppa, si piange.
Nell'ottavo gabinetto De Gasperi l'on. Colombo ed il sen. Zotta sono stati nominati sottosegretari ai lavori pubblici e al tesoro.
Un miliardo e seicento milioni alla Lucania per opere pubbliche. Si ritiene necessaria l’istituzione di una Sovraintendenza regionale alle antichità.
Nell'aprile del 1954 muore il vecchio leader socialista, il prof. Vincenzo Torrio.
L'on. Colombo a Ginevra pone all'ordine del giorno della Assemblea delle Nazioni Unite la questione meridionale.
I bulloni conficcati nell'asfalto di Piazza 18 Agosto dovrebbero guidare il passaggio dei pedoni. Anche allora è di rigore la circolazione rotatoria attorno alla colonnina del semaforo.
Il rapido 452, proveniente da Taranto per Roma, parte alle 8,06 dalla Stazione Inferiore.
Anche le borgate di campagna ottengono l'energia elettrica: le case contadine spengono le candele e i lumi a petrolio. Il sindaco Brienza stanzia 45 miliardi per la prosecuzione dell'elettrodotto.
La Cassa di Risparmio inaugura il palazzo di vetro, accanto all’antichissima chiesa di san Francesco.
Tutta la rete delle vecchie strade provinciali sta per essere completamente asfaltata.
La città partecipa con i suoi giovani pugili agli incontri nazionali, grazie all'organizzatore ed allenatore Silvio Nocera. L'evento sarà trama di un grande film di Rosi.
Nel 1957, un convegno interprovinciale organizzato dall'Ente per lo Sviluppo Turistico di Maratea, presenti i ministri Colombo, Pietro Campilli e Gennaro Cassini, gli EPT di Salerno, Potenza e Cosenza, propone lo sviluppo delle aree turistiche del Golfo di Policastro. Il 5 novembre 1957 si tiene un altro incontro per un centro altamente specializzato per l'industria turistica. Il Conte Rivetti presenta un dettagliato programma per tutta la zona. Maratea diventa il punto di riferimento dell’estate, la meta degli automobilisti e di chi investe somme ragguardevoli per case, ville, appartamenti e villeggiature.
I fatti d'Ungheria hanno rattristato i compagni. Ma dal PCI escono gli intellettuali. È Felice Scardaccione che li guida.
Con la automobile FIAT 1100, al volante Felice Di Tommaso e Totonno De Santo, si va in giro per le sezioni socialiste con Pasquale Franco e Vittorio Mecca della Federazione del Partito.
Si vive, subito dopo, una vigilia di rivoluzione: la elettrizzante oratoria di Ignazio Petrone, l'incontro di Camp David tra Kruscev e Kennedy, il 22° congresso del PCUSS e la distensione tra Oriente ed Occidente.
Ora l'intero Paese partecipa alla espansione della grande e piccola motorizzazione, un fenomeno tecnico-produttivo fra i più determinanti agli effetti sociali, economici, psicologici e, con il rapporto fra auto e parole, anche linguistici.
Le automobili veloci e di lusso sono sempre più alla portata degli appassionati, come le giuliette sprint. L'automobile ha risolto l'angustia degli appuntamenti amorosi sotto sorveglianza e sempre subordinati al pettegolezzo della piccola città. È l'epopea del volante.
Impulso entusiasta e generoso alla cultura dell'automobile viene prodigato in tutti quegli anni da noti personaggi della città. L'ACI riorganizza le iscrizioni al Club, promuove competizioni a premio, indice feste e anniversari, attua riconoscimenti, istituisce la "caccia al tesoro" e la "befana del vigile".
Il "Maggiolino" è l'automobile adatta per il clima, l'altimetria e il fondo delle strade lucane.
I servizi automobilistici di linea hanno avuto uno sviluppo cospicuo, con l'aumento del numero degli autobus in esercizio da 41 a 67. I viaggiatori trasportati sono aumentati da 1.162 a 2.170 nel 1957. Gli automezzi hanno avuto una più larga diffusione passando, nel complesso, da 3.839 nel 1952 a 9.392 nel 1957 con prevalenza dei motoveicoli da 1.873 a 5.250, le autovetture da 1.051 a 2.670, gli autocarri da 853 a 1.340.
Il movimento nel capoluogo diventa sempre più vorticoso anche per l'attivazione dei servizi di autobus che immettono nella città masse sempre più numerose di studenti.
A gennaio del 1960 il movimento automobilistico in provincia di Potenza è in ascesa.
Strade asfaltate, risveglio economico, impulso di attività sono le ragioni di tale miglioramento. Targhe: 905 nuove targhe nel 1958, 1.055 nel 1959, nel gennaio del 1960 la targa è PZ 11329. La macchina più vecchia in circolazione è una FIAT 509, trasformata in furgone. Fu immatricolata nel 1928 e ne è proprietario Vincenzo Cianci. Per chi vuole riconoscere la decana delle auto che circolano nel potentino, la sua targa è PZ 110.
È cosi che Potenza capitale, intraprende la sua marcia nel progresso e nella guida politica, amministrativa e culturale della Basilicata.